Tempini, Tagliazucchi, Facheris, Redenti, Bianchi, Galli, Orti, Barbetta, Saglio, Delizizian, Gavazzi, Nova, Radaelli e Pirinoli. Quanti conoscono questi nomi? Tolto Palanti, questi sono tutti i nomi dei fondatori di Milano Marittima. Di libri sulla nostra città ne sono usciti tanti, ma in NESSUNO troverete scritto, neppure per sommi capi, chi fossero i compagni d’avventura di Giuseppe Palanti. Né Renato Lombardi, né donna Letizia ci hanno mai scritto su due righe per illuminarci. Solo e sempre Palanti. Sarà un vizio cervese insistere sempre sugli stessi nomi? Per esempio quando si parla di musica si fa sempre e solo il nome di Piero Focaccia. Almeno per anagrafe si dovrebbe citare il cervese Giorgio Baracchini (classe 1926), definito precursore di Gianni Morandi, il cui video “Rondine” é disponibile su YouTube. Eppure neanche l’imprescindibile Palanti ha avuto l’onore di una statua per il Centenario. In Viale Gramsci, invece, hanno preferito in suddetta data esporre permanentemente la statua di Adriano Bimbi “La modella di Bruckner”. Non stiamo a sindacare se sia bella o brutta, ma cosa c’entra con Milano Marittima e il Centenario? Qualcuno con molta fantasia ha visto in questa statua, costata 10.000 euro (cfr. Carlino 10.12.2013), l’eleganza e la bellezza della località. Dato che spesso mi accusano di non essere propositivo, dico: Nella stessa location non si poteva posizionare la “stele” già dedicata ai fondatori posta all’Anello del Pino nel 1992? Dato che da un po’ di tempo l’Anello del Pino viene visto come zona periferica, perché tenere il monumento ai Padri della Patria in periferia e non metterlo nel tanto decantato centro alias salotto? Altra proposta costruttiva: posizioniamo la stele in Rotonda Don Minzoni o in Piazzale Napoli, anche se, almeno li dov’è, rimane lontana da atti di vandalismo. Ogni tanto qualche cretino favoleggia di un centro storico di Milano Marittima individuandolo nella Rotonda Primo Maggio, la quale dai campagnoli ogni tanto viene chiamata “La piazza di Milano Marittima”. Ebbene, se a Milano Marittima esiste oltre al centro anche un centro storico, questo è invece la Rotonda Don Minzoni, che i cervesi chiamano inspiegabilmente la seconda rotonda, quando per loro è la prima che incontrano. È infatti attorno alla Don Minzoni che insistevano le prime ville come quelle dei Bianchi, Redenti e Galli, e c’è pure vicino lo storico hotel Mare Pineta, che per anni fu il solo albergo definito tale nelle guide in un mare di pensioni e pensioncine.
Firmato
Il Conte che non conta