Abbandonata dal 1998, con la sua torre di 55 metri la Colonia Montecatini fu una delle più affascinanti del Ventennio.
Inizialmente la Colonia Montecatini doveva sorgere a Marina di Ravenna tramite un concorso di progettazione nel quale vennero invitati alcuni fra i migliori architetti dell’epoca. Fu l’ingegnoso Eugenio Faludi ad avere la meglio e a vedere il suo progetto diventare realtà. Per motivi sconosciuti la società Montecatini cambiò il sito di costruzione scegliendo questa volta Milano Marittima.
I lavori iniziarono nel Marzo del 1938 e terminarono nel 1939. Venne inaugurata il 24 Agosto e inizialmente poteva ospitare dai 500 ai 1500 bambini e 300 persone di servizio.
Faludi non mancò di progettare un grande arco all’ingresso, eretto per emulare quello costruito da Adalberto Libera per l’Esposizione universale di Roma. Il progetto originale prevedeva inoltre una lunga passerella di collegamento tra la colonia e il mare che però non fu mai costruita.
LA TORRE DELLA COLONIA MONTECATINI
Inizialmente la Montecatini aveva una torre di 55 metri creata esclusivamente per bellezza e per mettere in mostra le doti atletiche dei giovani fascisti che la percorrevano di corsa.
In cima c’era un serbatoio piezometrico per l’acqua che in realtà non era indispensabile perché la colonia veniva rifornita da altri due pozzi scavati appositamente.
Le voci popolari raccontano che durante la Seconda Guerra Mondiale la torre venne abbattuta con mine marine dai tedeschi in ritirata, ma al contrario in questo articolo spieghiamo perché ciò non può essere stato possibile.
Questa foto ci ha fatto scoprire che la Montecatini era parte dell’aeroporto degli Alleati nella pineta.
IL DOPOGUERRA
Dopo gli avvenimenti della II Guerra Mondiale la colonia passò di proprietà ai Monopoli di Stato che la ristrutturarono nel 1952 ricostruendo parzialmente la torre che questa volta rimane a livello dell’ultimo piano. Altre ristrutturazioni furono operate dalla CMC di Ravenna nel 1954 e nel 1987.
Molti furono i custodi della colonia Montecatini, come ad esempio Emilio Giorgi, che dal 1961 al 1998 (anno di chiusura) insieme alla moglie e ai due figli se ne prese cura. Emilio ricorda come la vita all’interno di quel colossale edificio fosse allegra e divertente, ricorda inoltre che quando si ammalò il prete, i bambini erano talmente tanti che quando andavano alla Stella Maris i primi erano davanti alla Terza Traversa e gli ultimi dovevano ancora uscire dalla colonia.
Ci viene riferito, che il primo custode, presente ancor prima della guerra fu il suocero di Emilio, un certo Michele Valentini originario di Bellaria, che ricoprì il ruolo per moltissimi anni. Altre testimonianze della vita nella colonia sono state raccontare dal Sig. Oscar Turroni che ci lavorò per oltre 25 anni come manutentore.
LE FOTO D’EPOCA CON I BAMBINI
LA COLONIA MONTECATINI OGGI
Il Conte Ottavio Ausiello-Mazzi e Thomas Venturi
Buongiorno, mi rivolgo a voi per sapere se vi sia qualche novità su un possibile recupero della Colonia Montecatini ex Monopoli a Milano Marittima. Sono interessato come possibile fornitore di serramenti corrispondenti alle attuali norme sul consumo energetico e vedo che di finestre ce ne sono tante…. Complimenti per il repertorio fotografico in bianco e nero sul quale è difficile fare commenti senza scivolare su convinzioni opposte, tenendo anche conto che all’epoca delle colonie pochi avevano mezzi (nei due sensi) per muoversi e godere dei benefici dell’aria aperta. Attendo fiduciosi vostre notizie sperando vi sia uno spiraglio di ottimismo
Buongiorno, si parla da molti anni di un possibile recupero della colonia e di fatto sarebbe anche possibile tecnicamente perché la strutta è tutto sommato in discrete condizioni. Siamo però certi che questo non accadrà mai perché l’investimento sarebbe troppo esoso in rapporto alle dimensioni della città.
Buonasera. Ma la proprietà della colonia è della Regione come per la vicina colonia Varese?
Che ricordi, ci sono stato che bello
Solo zio Benito ha potuto fare certe cose. Oggi stanno solo mangiando tutti i ns patrimoni
sicuramente si trasformerà come la colonia varese un rudere, poi giustamente sarebbe un investimento troppo oneroso per il mercato immobiliare del momento