Dall’essere confrontati a Monte Carlo, Capri e Saint Tropez, all’avere come competitor vincente l’Albania. Cosa è andato storto?

Da qualche anno ci fanno il lavaggio del cervello che siamo la località vip, glamour, fashion ed esclusiva e poi ci mettono a confronto con l’Albania? Con tutto il rispetto per l’Albania, si chiaro. Il fatto è che non si fanno confronti fra mele e pere, perché sono oggettivamente diverse. La mia Milano Marittima era confrontata con Monte Carlo, con Capri, con Saint Tropez, mentre questa nuova “MiMa” se la gioca con l’Albania. Tutto, come al solito, per non fare autocritica e proseguire con il solito gioco, quello di cercare scusanti, ovviamente esterne, perché non è mai colpa nostra.

L’OMBRA DELL’ALBANIA SUL FERRAGOSTO

Albania milano marittima

Ieri mattina, 10 Agosto 2023, un amico reduce da una spumeggiante e davvero glamour settimana a Cortina, mi lascia il Corriere e leggo “Turismo, sul Ferragosto cervese c’è l’ombra dell’Albania”. Divoro l’articolo, dove leggo frasi tipo “fiscalità favorevole e costi del personale contenuti” (…) “gli albergatori contano sul tutto esaurito dell’ultimo momento, aspettano con ansia soprattutto le ultime prenotazioni (…) “almeno per una settimana ci si aspetta un freno al pendolarismo a favore della stanzialità”. Ovviamente ci dicono anche che in Albania hanno “meno costi per le strutture stellate che si traduce in minore carico fiscale, altrimenti (da noi a Milano Marittima e Cervia ndr) prevarrà il lavoro sommerso ma sarà pure difficile trovare il personale”. Infine leggo che “il mese centrale dell’estate diventa fondamentale per risanare i conti”.

Sperare con ansia le prenotazioni del last minute, più che una grande località vip fa venire in mente le ansie per il raccolto dei poveri contadini dell’Ottocento, o le fantomatiche armi segrete che all’ultimo mese di guerra avrebbero salvato dalla catastrofe su tutti i fronti l’esercito dell’imbianchino boemo.

La stanzialità era tipica dei nostri turisti di una volta, fare un mese a Milano Marittima era abbastanza la regola, quando si avevano turisti con la T maiuscola. Chi è che ha preferito invece il turismo mordi e fuggi, specialmente dei giovani, con la speranza di aumentare i guadagni e diminuire le spese grazie alla turnazione di turisti poco esigenti?

Un giorno o un mese persi sono persi, amen, non è un buon agosto che fa un’intera estate. Quanto al pericolo del lavoro nero sono anni che abbiamo fior di casi in strutture importanti che finiscono sulla cronaca locale: Ravennanotizie del 16.9.2020 “22 dipendenti completamente in nero in struttura a Milano Marittima”, fino ai casi più recenti: Ravennatoday 14.3.2023 “13 dipendenti totalmente in nero più 32 irregolari sui 60 controllati in due hotel importanti” sempre a Milano Marittima.

IL PROBLEMA È L’AVER PUNTATO SUL TARGET SBAGLIATO

Si è fatto di tutto per schifare il turismo di alto livello in favore di un turismo di massa fatto di categorie che già partono con poca possibilità di spesa. E sono le prime, anzi uniche, che risentono delle crisi e quindi hanno ancora meno possibilità economiche che possano tradursi in una vacanza, o in una vacanza che porti introiti alle località. Pagato il pacchetto amen, poi si sopravvive al risparmio.

Quando leggi di direttori di grandi alberghi che confessano che i clienti contrattano sui prezzi, è finita (cfr Carlino 27.9.2012). Altro che sburonate tipo “Milano Marittima capitale nazionale ed europea del turismo 5 stelle” (Carlino 20.4.2011), “località ricercata dai miliardari” (Carlino 18.11.2012), “Milano marittima signora del Adriatico” (Carlino 10.8.2012).

E non parliamo delle sparate di certi assessori che dicevano che “noi a Cervia le lezioni di turismo non le accettiamo perché noi le lezioni le diamo a tutti” (ma non all’Albania a quanto pare ndr), per poi trovarsi costantemente con la solita scappatoia, la solita vera arma segreta che ha distrutto il turismo di Milano Marittima: la pericolosa corsa al ribasso (cfr Corriere, Carlino e Voce del 14.6.2013) che spiega come da anni, non da oggi, ci hanno portato a livelli infimi, mandando a morire una cifra enorme di attività dell’indotto a cui sono spariti clienti e redditi. Da Milano Marittima siamo finiti a MiMa.

La mia Milano Marittima era qualcosa di unico, con caratteristiche proprie, quindi non confrontabile con altre località, se non per certo target di clienti. Da quando l’hanno ridotta ad un posto qualsiasi, un posto come gli altri, cioè MiMa, ecco che possiamo venire paragonati a qualsiasi posto, anche all’Albania.

Il Conte Ottavio Ausiello Mazzi

2 risposte

  1. È qualche anno ormai che frequentiamo Milano Marittima e posso dire, per la mia modesta esperienza, che pur in costanza di aumenti annuali degli esercizi alberghieri e dei servizi di ristorazione, trovo che c’è sempre una qualità certa in tutto, che a me continua a dare soddisfazione; bella la nuova passeggiata lungomare con l’accesso ai varii stabilimenti.Non so se c’è ancora il tutto esaurito nei mesi estivi, né tantomeno se si facciano periodi più corti per contenere le spese; posso dire però che moderare l’ascesa dei prezzi sarebbe una mossa saggia.

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