Ammettere i difetti del nuovo turismo di Milano Marittima sarebbe il primo vero passo in avanti per il suo vero rilancio.

Et voilà, Pasqua 2023 a Milano Marittima è già andata, e pure Pasquetta che, per chi scrive, era altresì il compleanno, il quarantanovesimo. 49 anni passati a Milano Marittima, tutto l’anno, in una famiglia di residenti ed imprenditori storici legata alla località dai primi anni ’50. Ne abbiamo vissuta tanta, quindi, di Milano Marittima.

milano marittima

Ultimamente, però, farei volentieri a meno di vedere certe derive (con 900 anni di nobiltà sul groppone non posso usare altri termini più incisivi) e soprattutto certe giustificazioni di accatto o addirittura analisi pseudo sociologiche pietose.

LA PASQUA 2023 A MILANO MARITTIMA

Questa Pasqua 2023 è stata in linea con la deriva volgare e maleducata che da qualche anno caratterizza la città sedicente vip, glamour, fashion che tutti vediamo ma che qualcuno o nega o addirittura giustifica, come abbiamo letto sui social cittadini dove si sono espresse firme importanti della élite intellettuale nostrana come Donna Letizia da Pisignano o Greta Garbo da Villa Inferno. Quest’ultima si è fatta paladina del nuovo andazzo di Milano Marittima, dichiarando di non vedere in giro volgarità e invitando chi non è d’accordo a rifugiarsi presso le Orsoline di Sarsina.

Donna Letizia, fra le altre perle, ha scritto qualcosa di simile “ho letto troppe inutili polemiche fatte da persone che 40 anni fa non frequentavano i locali (di M.M. ndr) perché non se lo potevano permettere e oggi perché sono già morte e non lo sanno”. A parte il pessimo gusto di queste uscite irrispettose, personalmente posso dire che io e la mia famiglia, a partire dai miei nonni, i locali di Milano Marittima quando erano appunto locali e non altra roba, egregia Donna Letizia, ce li potevamo permettere e come noi tanta altra clientela storica d’élite fuggita negli ultimi 20 anni (clientela che ha fatto la nomea di Milano Marittima e la sua fortuna altrimenti saremmo qui a parlare del nulla). Non so se la sua famiglia possa dire altrettanto, quindi certe affermazioni se le tenga per il suo paese e non per il mio, visto che lei di Milano Marittima non lo è e non si capisce perché si erga da anni a professoressa di casa altrui.

Fra l’altro dice tante altre cose tipo “certo non è tutto perfetto ma dove lo è? Certo i turisti sono cambiati, sono meno belli, ma negli ultimi 40 anni è cambiato il mondo, passate le mode”. Che è anche vero, ma a Milano Marittima non si chiede di vedere gente iper elegante e raffinata come un tempo, ma gente perlomeno decente e decorosa quello si. Il decoro base, quello che non costa nulla, perché ha ragione che l’eleganza è innata ma l’educazione ed il rispetto di sé e degli altri va imparata e applicata.

Donna Letizia continua dicendo che è cambiata nel mondo anche “la modalità di fruizione degli spazi urbani”. Certo cara. Ma venire a pisciare in cinque sotto il mio balcone in pieno giorno il sabato di Pasqua, fra l’altro con un hotel pieno accanto e poco vicino la gente che passa, è un modo un po’ nuovo di fruire lo spazio urbano a Milano Marittima e quello sotto il molo di Cervia dove c’è un bel ristorante. Hanno pure pisciato contro i muri dei bunker tedeschi della II Guerra Mondiale (che sono addirittura reperti storici) sul lungomare dopo aver trasformato in tavolini i Denti di Drago.

Immagino, care paladine, che se io venissi a pisciare davanti a casa vostra non la prendereste proprio in maniera molto glamour, e forse dalla bocca vi uscirebbe qualcosa di diverso dell’invito ad andare dalle Orsoline di Sarsina.

“Il mondo è cambiato e siamo cambiati anche noi”. No cara Donna Letizia, l’educazione ed il rispetto sono valori fissi, o li hai o non li hai. Aggiunge “bravi anche gli amministratori pubblici che hanno puntato a valorizzare ciò che differenzia”. Ora, io non voglio darmi arie da saputello, nonostante sia nipote del primo presidente della repubblica e altresì cugino di un certo Vittorio Emanuele Orlando (cioè due illustri pubblici amministratori), ma da quanto vedo a Milano Marittima, da anni è vero esattamente il contrario, ovvero che ciò che faceva la differenza a Milano Marittima è stato tutto smantellato poco a poco, a partire dalla nostra caratteristica primordiale, essere una città ricavata in un bosco, poi essere una città di turismo d’élite, essere una città viva e ben servita anche in inverno e tanto altro. Praticamente è sparito tutto in neanche una generazione.

Tanto ci sarebbe da aggiungere. Tante volte ne abbiamo già scritto ma è inutile, evidentemente, anche fare petizioni o riunioni cittadine.

Il Conte Ottavio Ausiello Mazzi

2 risposte

  1. Pienamente d’accordo, sono spariti negozi storici, sono sparite la maggior parte delle educatissime commesse che ti accompagnavano negli acquisti. Per le strade è un unico rumore insopportabile di musica altissima, sgabelli anziché
    comode poltrone, ricordate la Perla, Lo Sporrting, il Nuovo Fiore, per citarne alcuni? Aggiungo, e qui sarò criticata, per la classica passeggiata serale del dopo cena, perché è necessaria una canottiera? Una semplice maglietta a maniche corte non potrebbe sostituirla? Non camminiamo nel corridoio di casa nostra, penso sia una questione di rispetto. Fortunatamente non ho assistito a quelle scene disgustose citate, penso mi sarei fermata a chiamare le forze dell’ordine. Dal 1969 ho frequentato Milano Marittima fino al 2004, ora vado, per un ricordo che ho nel cuore, una volta all’anno solo per una cena e scappo. Regna la maleducazione e la mancanza di buone regole…peccato

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