Quando il Cardinale Dionigi Tettamanzi venne a Milano Marittima nel 2012 in occasione del Centenario della fondazione. Il racconto del Conte che ha vissuto l’evento da una posizione privilegiata.
Domenica 12 Agosto 2012 ci fu una processione in pompa magna per la festa parrocchiale perché era il Centenario di Milano Marittima ed era stato invitato, per ovvi motivi di gemellaggio, l’allora Cardinale Arcivescovo di Milano Dionigi Tettamanzi, che secondo molti sarebbe diventato il prossimo pontefice. Ho avuto modo di vivere in un posto privilegiato quell’evento storico e siccome nel mio articolo sul giornale parrocchiale ho dovuto riassumere in poche righe, voglio raccontarvi qui sul blog più diffusamente quella sera.
UN EVENTO ECCEZIONALE
Nei giorni precedenti, parlando con l’allora parroco don Mauro Galesini, proposi di sottolineare l’eccezionale evento invitando oltre le solite autorità civili, militari e religiose, il vescovo di Ravenna Verucchi ed il ministro provinciale dei francescani padre Bartolini, anche qualche scenografico cavaliere di Malta o di altro ordine che sapevo essere disponibili in città. Un po’ come per lo Sposalizio del Mare, per intenderci.
Mi scappò detto, en passant, che oltre ad essere un residente storico di Milano Marittima, la mia famiglia era da secoli legatissima a Milano, appartenente a quel patriziato, e tralasciando i vari “familiares” dei duchi meneghini, i Decurioni cittadini, gli oblati di Sant’Ambrogio ed i vari canonici del Duomo e della Regia Collegiata di Santa Maria della Scala, avevamo fra gli avi pure un Alberto che di Milano era console nel 1150. Padre Mauro scartò l’idea dei cavalieri e ridendo mi disse che invece mi avrebbe messo nella linea dei miei antenati e quindi a lato del Cardinale per tutta la processione reggendogli, inoltre, il messale durante la celebrazione liturgica. Pensai una battuta, invece feci tutta la processione alla destra di Tettamanzi che alla sua sinistra aveva il vescovo di Ravenna.
LA PROCESSIONE E LA MESSA A FIANCO DEL CARDINALE DIONIGI TETTAMANZI
Otto i piccoli chierichetti, e come me in tunica bianca c’erano Roberto Manfrinati, parrocchiano estivo che portò la croce astile, Angelo Baratelli, di storica famiglia di Milano Marittima di origine lombarda amica di Palanti e nipote della contessa Porcelli, che portò il gonfalone parrocchiale, Francesco Tritto un giovane pugliese che lavorava in un hotel della Terza Traversa, sempre pronto a dare una mano in chiesa e che poi si è fatto frate, ed il giovane conte Francesco Bernabei lui pure di storica famiglia di Milano Marittima ma con origini anche a Milano.
Non è vero, come ha scritto il Carlino due giorni dopo, che partimmo da Via Toti, partimmo dal piazzale dell’ex colonia del Fascio Mantovano (qui trovate la storia e le foto della colonia) e c’era un vento fortissimo che faceva spegnere di continuo le piccole fiaccole distribuite specialmente ai piccoli scout. Una mi era tanto vicina che ebbi paura che la mia tunica prendesse fuoco. Andammo alla Rotonda Primo Maggio facendone il tour ed anche una sosta in preghiera fra almeno un migliaio di persone assiepate, molte delle quali partecipi e non solo incuriosite.
Nel tragitto verso la chiesa all’altezza della boutique Julian, una coppia di attempati ciclisti ebbe la grande maleducazione di attraversare trasversalmente la processione sfiorando i piedi del Cardinale che rimase esterrefatto. Riconobbi che il ciclista era un notissimo dirigente politico regionale che tuttora ricopre a raffica cariche importanti e per questo forse nessuno gli chiese conto del gesto inqualificabile.
Davanti alla chiesa una nuova sosta, poi Messa e benedizione dei bimbi con piccoli omaggi. Il Cardinale Dionigi Tettamanzi ricevette vari doni da privati, dal sindaco e dalla nipote di Palanti che mi disse che come me non aveva apprezzato alcuni articoli della stampa nazionale pubblicati nei giorni precedenti.
In cappella ci fu anche un momento di scherzo, quando padre Mauro presentò a Tettamanzi un’anziana residente che da anni si prendeva cura dei frati. Padre Mauro decantò soprattutto le doti culinarie della signora Anna Sirri e di come fosse brava a fare i cappelletti. Al che, io che avevo smesso la vestina ma non la mia attitudine alla battutaccia, aggiunsi “E sapesse vostra eminenza che è ancora più brava a fare gli STROZZAPRETI!” e tutti ci mettemmo a ridere.
UN EVENTO STORICO PER MILANO MARITTIMA
Tettamanzi non divenne Papa e noi non riuscimmo più a fare la processione passando dalla Rotonda, ma quell’evento resta nella storia di Milano Marittima senza se e senza ma e sono stato fortunato a poterlo vivere da una posizione così privilegiata, perché sono legatissimo al mio paese e alla mia chiesa.
Il Conte Ottavio Ausiello Mazzi