Ecco alcune delle idee più bizzarre che siano mai state pensate per Milano Marittima.

El canal, chi gà sugà el canal? La frase di uno spot famoso di qualche anno fa su un famoso deumidificatore ambientato a Venezia fra gondolieri. Da tempo a Milano Marittima c’è chi torna sull’idea di tombare il Canalino della Prima Traversa per ricavare un parcheggio con piazzole per eventi. Tempo fa era il cavallo di battaglia di un notissimo albergatore, adesso il testimone è passato ad un notissimo imprenditore di altro settore. Il primo voleva tombare fino al golf club, il secondo si limita al tratto fra i viali Matteotti e Due Giugno.

canalino Milano Marittima tombato

L’idea di una piazza era già venuta per la trasformazione della Rotonda Primo Maggio, per fortuna mai più ripresa, e in anni recenti con la piazza accessoria al mega grattacielo che doveva venire al posto del ex Garage Europa. Quando ho sentito tornare alla carica con questa idea mi sono chiesto come mai invece nessuno chieda per il Canalino, proprio nel tratto della Prima Traversa, di ripiantare i pini, visto che lato Vialetto degli Artisti non ce n’è uno che sia uno, e lato traversa la dozzina che c’è e pietosa per le condizioni e il numero esiguo.

E dire che sul Corriere del 10 settembre 2014 c’era ancora chi ricordava come anni fa, in molte zone fra Tagliata e Milano Marittima, i pini fossero imposti. Si avete letto bene, imposti, pena la non abilità della casa! Il comune cervese a quei tempi imponeva le piantagioni, oggi invece…

canalino Milano Marittima
Quando nel Canalino regnava il verde

A MILANO MARITTIMA NON SOLO ASFALTO MA ANCHE CAPANNONI

A Milano Marittima ci si da anima e corpo alle trovate private o nell’affidarsi all’architetto fighetto di turno, preferendo il disegno al bello, dimostrando che a sta gente l’architettura contrattata non ha insegnato nulla. Per esempio l’altra proposta, chiamiamola così, di realizzare una copertura (una mania) che trasformi viale Gramsci in un capannone, ovviamente coi crismi della progettazione di qualche archistar, come si poteva leggere sul periodico Riviera di Cervia di giugno 2015.

Insomma, fra tombare radici di pini, tombare Viale Gramsci, tombare mezzo Canalino di Milano Marittima, erigere decine di enormi caseggiati e dipingerli di nero, mi pare che siamo molto ma molto lontani dalla propaganda della località marina colorata di aiuole fra il verde della pineta e l’azzurro mare.

canalino Milano marittima
Il Canalino in fiore nel secolo scorso

Fra l’altro il Canalino nonostante sia stato parecchio massacrato, a partire dall’asportazione degli storici vasi, è ancora amatissimo e location di innumerevoli foto ricordo dei nostri turisti, che immagino non avrebbero piacere di conservare una foto davanti ad un qualsiasi parcheggio di cemento grigio, ma sarebbero più felici di trovare quel Canalino alberato e fiorito che abbiamo nel cuore e nella memoria noi veri residenti storici di Milano marittima.

Il Conte Ottavio Ausiello Mazzi

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