Fra parcheggi selvaggi, decoro turistico e bidoni lasciati a marcire, in questi giorni a Milano Marittima ne abbiamo viste di tutti i colori.

Siamo d’accordo che un comune che fa tanta pubblicità per dieci bidoncini di ferro messi attorno alla Rotonda Primo Maggio, che riproducono il piano regolatore di Milano Marittima del 1912, e poi lascia che accanto facciano una mostra poco decorosa file di bidonazzi di plastica pieni che la gente deve evitare a slalom durante il passeggio nel salotto di Milano marittima, capisce poco o addirittura niente di immagine.

Licenze turistiche a Milano Marittima

A MILANO MARITTIMA ABBIAMO UN PROBLEMA CON LA SPAZZATURA

Per non dire dei gruppi di bidoni puzzolenti (a maggior ragione perché lasciati a fermentare al sole) sul lungomare altrettanto strombazzato e per di più davanti ad alberghi 4 stelle (diventati family) come Savini, Michelangelo, Miami e Rio, dove quando ero bambino fiorivano invece ampi roseti profumati.

Licenze turistiche a Milano Marittima

Ma il decoro privato, ormai, manca da anni ed anni, e in tutto. Si continua a lasciare, per comodo, la propria immondizia dove capita, i più educati almeno la lasciano accanto ai bidoni normali delle traverse.

Licenze turistiche a Milano Marittima

spazzatura edicola

Licenze turistiche

spazzatura strada

Il capitolo dei parchi pubblici dall’Anello del Pino fino alla ciclabile Spallicci, per esempio, è infinito, fra chi lascia le bottiglie e le cartacce testimoni di gavazzate notturne, e chi sapendo di farla franca al 99% continua a parcheggiare nelle aree pinetali ancora non lottizzate, o sui giardini come quello davanti alle scuole elementari, un vero must di Milano Marittima ormai.

Licenze turistiche a Milano Marittima

parcheggio selvaggio

L’ARTE DELL’ARRANGIARSI CON IL PARCHEGGIO

Ci si mettono di mezzo pure i camperisti, che sapendo benissimo dove hanno aree organizzate per loro, parcheggiano dove gli pare con tutto ciò che ne segue, mancando gli scarichi. La Ventiseiesima Traversa di Milano Marittima è una lunga fila perenne di camper, molti anche alla Diciannovesima Traversa.

Licenze turistiche a Milano Marittima

All’Anello del Pino hanno sloggiato per paura delle righe blu, ma in area Stadio dei Pini e addirittura nel parcheggio delle Terme di Cervia il bivacco resiste.

Licenze turistiche a Milano Marittima

IL FASHION CHE ABBONDA A MILANO MARITTIMA

Poi il decoro personale. H24 orde di perennemente ciabattati e canottati girano per quella che sarebbe la località votata al fashion.

Tanti, tantissimi anche a torso nudo e purtroppo addirittura solo col costume a slip. Fare le ordinanze e poi non fare multe è solo la ennesima propaganda di facciata. Ho visto un nutrito gruppo di uomini tutti a torso nudo, e la maggioranza in costume slip, farsi tutta la Terza Traversa per raggiungere il parcheggio del campetto della chiesa Stella Maris, e non è stato decente da vedere visto il luogo.

Licenze turistiche a Milano Marittima

Un personaggio importante del Touring Club in occasione del Centenario disse, ed è la verità, “Pensavamo di non essere mai abbastanza eleganti per frequentare i suoi viali” (Voce 3.9.2012) e altri sempre giustamente raccontano come “Milano Marittima metteva soggezione” (Carlino 25.7.2012). A proposito di Touring, già secondo Grand Hotel di Milano Marittima, continuano a rompere quel po’ di recinzione che c’è per entrare a pisciare nel giardino.

recinzione residence touring

Sono i turisti vip che fanno anche i vandalismi più immaginifici, come tirar per aria le transenne del Canalino ecc..

Licenze turistiche a Milano Marittima

Mentre sto scrivendo questo articolo è arrivato vicino a me un gruppo di 17 burine che con la scusa della festa di addio al nubilato urlano come cowboy al rodeo. E stamattina, in un bar da poco riesumato, c’erano una ventina di ragazzotti da addio al celibato in costume da bagno e t-shirt, segno che non basta riprendere un nome o una ragione sociale per ripetere un ambiente e una clientela. Lontani anni luce dalle parole di un habitué “sedersi al Nuovo Fiore valeva ben oltre un gelato” (corriere 19.12.2012).

LA CLASSE E LO STILE ALLA BASE DI OGNI PERSONA

Classista io? Ma fatemi il piacere. L’educazione e il decoro sono e dovrebbero essere di tutti. Vittorio Zucconi su venerdì di Repubblica del 28 Luglio 2017 ricordava che “A Milano Marittima arrivavano i fortunati, la casta, potervi villeggiare era un traguardo sociale dopo una lunga marcia mistica”.

La differenza della Milano Marittima rimasta intonsa fino metà anni ’90 e gli ultimi 20 anni è evidente. Sento ancora qualche imbecille che chiede “È arrivata la gente? C’è gente a Milano Marittima?” La domanda sarebbe “Che tipo di gente?” Ma la risposta la si trova girando per strada o guardando dal balcone ad una qualsiasi ora del giorno e della notte.

Il Conte Ottavio Ausiello Mazzi

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