Il grande impatto che il Fascismo ha avuto su Milano Marittima durante il Ventennio è ulteriormente confermato da una recente scoperta del Conte.
Il Fascismo, si sa, nasce a Milano. Lo sanno tutti. Ma praticamente nessuno sa, e certamente questa curiosità mi verrà rubata per essere inserita come tante altre volte in libri e giornali senza citarmi, che Milano del mare tanta parte ha in questa storia, dall’inizio alla fine.
L’IMPRONTA DEL FASCISMO A MILANO MARITTIMA
Chi entra a Milano Marittima da Ravenna lo fa dal Viale Nullo Baldini, questo il nome dal dopoguerra. Prima era Viale Benito Mussolini, il secondo, visto che già ne aveva uno Cervia centro, poi divenuto Viale Roma.
A Milano Marittima c’erano le ville dei gerarchi più famosi come Balbo (qui la storia della sua villa) e Grandi ma non solo, o dei loro eredi, come i Muti la famiglia di Ettore.
Poi le grandi colonie, anzi la più bella colonia del regime, quella del fascio di Varese, mai completata dopo gli eventi della Seconda Guerra Mondiale, come il progetto dell’autostrada per collegare Milano Marittima e Cesenatico al termalismo di Castrocaro.
Oppure lo stupendo progetto polifunzionale dell’architetto Vietti Violi del 1931 che avrebbe arricchito Milano Marittima di strutture sportive di livello olimpionico. Lo Stadio dei Pini, fatto con la donazione del Duce in tempi record, almeno quello.
La chiesa Stella Maris, allora Santa Maria della Vittoria, partita da una cappellina ancora oggi esistente a lato, sui circa 20 mila metri quadrati regalati dal Duce ai suoi cari francescani nel 1938.
UN NOME STORICO NASCOSTO TRA LE PANCHE DELLA CHIESA
Proprio alla Stella Maris, la mia chiesa, che da anno scorso non è più parrocchia a sé, nessuno sa che c’è il ricordo degli esordi del Fascismo a Milano Marittima. È una delle targhette sui banchi dove ho pregato, negli ultimi anni anche in qualità di Cerimoniere, per mezzo secolo. Un nome ed un cognome carichi di storia: Giuseppe Blanc.
Giuseppe Blanc, morto nel 1969, è stato l’autore della famosissima canzone fascista Giovinezza, praticamente l’inno del regime. La figlia era diventata la moglie di un altro importante fascista e altresì fondatore di Milano marittima. Giovinezza, ovvero l’alba del Fascismo, poi è arrivata anche la fine, e tutti sanno che è partita dal famigerato Ordine del Giorno Grandi.
Ho la testimonianza di un anziano vip di Milano Marittima (ma non faccio il nome per non farmi rubare pure quello), allora bambino, che mi ha assicurato di aver visto proprio Dino Grandi far tappa nella villa di Milano Marittima prima di andare a Roma per il Gran Consiglio che portò all’arresto del Duce. Il quale Duce fu poi ucciso per ordine e responsabilità del generale Cadorna che fatalità aveva pure lui villa a Milano Marittima e addirittura vicino a quella di Balbo.
Il Conte Ottavio Ausiello Mazzi