Giardini D’Autore ha promesso di trasformare Viale Gramsci in un giardino dell’Eden ma forse era meglio promettere di “ritrasformare”.
Per carità, tutto bellissimo, tutti bravissimi, un grande successo. Del resto da noi qualsiasi evento è sempre un successo, anche prima che si svolga, non può essere altrimenti, figuriamoci. Però… Però se si continua con la propaganda, ci sta che qualcun altro possa continuare a dire la sua e rimettere a posto le lancette del passato chiamato in causa.
Quando passi tanta vita, e magari persino gli anni più belli della tua infanzia in un luogo, e poi su quello stesso luogo leggi certe robe, non sai se ridere per i paroloni buttati li per propaganda o piangere per tanta poca conoscenza di chi ti ricicla casa tua a piacer proprio…
ALLA RICERCA DELL’EDEN IN VIALE GRAMSCI
Per la manifestazione Giardini d’Autore (sia chiaro senza nulla togliere all’evento in sé stesso e a chi ha partecipato) del 7 e 8 maggio 2022, in occasione dei 50 anni del Maggio in Fiore, leggo sul sito che “il luogo in cui prenderà vita è Milano Marittima con il suo viale principale… un ritorno al passato… per l’occasione il cuore pulsante di Viale Gramsci si trasformerà in un giardino dell’Eden”.
So che brucia e da fastidio che io sia uno che addirittura si ricorda quando da bambino andava dallo stesso macellaio dove andava la contessa Emanuela Balbo e figli, posto che dal 1940 al 1946 viale Gramsci fu viale Italo Balbo, ma che si ricorda benissimo anche proprio Viale Gramsci fine anni ’70, primi ’80, quando davvero era un viale verdissimo, in un Eden diffuso in tutta Milano Marittima, un Eden tutto l’anno da sempre, non per 2 giorni. Vi metto pure la foto di quando in viale Gramsci le aiuole fiorite erano anche in mezzo alla carreggiata stradale, tanto per capirci subito.
Un viale che ho vissuto dall’asilo fino al mio primo barbiere, e soprattutto vissuto dal 1978 grazie alla boutique di mio padre di fianco allo Sporting.
Non mi piace questo cambiare le carte in tavola per comodo. Intanto fin dal primo progetto di Palanti del 1911 si vede benissimo che il viale principale di Milano marittima era l’attuale Matteotti e tale è sempre stato anche quando era Viale Arnaldo Mussolini. Cambiare per marketing la toponomastica fa ridere.
Quando si deve esaltare i baretti, ecco che “Viale Milano è la strada più in di Milano marittima” (cfr Carlino 27.3.2013) e addirittura “viale Gramsci è un po’ fuori mano rispetto alla Rotonda Primo Maggio” (cfr Corriere 2.12.2013). Ma se bisogna dare risalto a certi negozi o eventi ecco che ritorna in auge il “mondanissimo viale Gramsci” (cfr Voce 22.6.2013). Noterete che ho scelto non a caso tre articoli dello stesso anno apposta.
Quest’estate l’unico verde era nelle stampe dei padelloni appesi sul viale perché di pini ne erano stati segati parecchi. Una volta c’erano più pini, più aiuole, più fiori, più tutto e la festa del verde durava 365 giorni ma ormai il 99% della gente, a partire dai turisti, è tutta di recente acquisizione e non può fare il confronto col passato.
Il Conte Ottavio Ausiello Mazzi