Nonostante la deforestazione dilagante sembra che a Milano Marittima il verde stia statisticamente aumentando. Sarà mica come quella vecchia storia dei polli?
Un tal Signore (è proprio il caso di dirlo) di nome Gesù, di cognome Cristo, di professione Dio in terra, se non ricordo male, almeno due volte fu preso dal dubbio, nel deserto e sulla croce. Strano, perché noi abbiamo pletore di politici ed amministratori a vario livello che sembrano divini ed infallibili sempre, mai il dubbio di aver fatto qualcosa di sbagliato, del tutto o in parte. Sempre successi. Sempre numeri trionfali.
Stamattina esco da casa e come sempre c’è già l’immancabile motosega in azione per aumentare il verde cittadino, si vede da come sta vivisezionando, pardon moltiplicando, un bellissimo pino, giustamente pochi ne restano di così belli e vanno segati, pardon tutelati.
IL GIOCO DELLE STATISTICHE SUL VERDE
Poi mi capita di leggere un rendiconto proprio sul verde dove mi si apre il cuore a leggere di tante meraviglie. Pare proprio che ogni residente del mio comune disponga di una media di 5,8 alberi a testa, ed io che da 20 anni davanti casa, e non solo, praticamente mi sono visto solo segare pini a man bassa… Evidentemente sbaglio, per esempio mi pareva che nella mia traversa la copertura arborea fosse un vero tunnel di verde fra pineta e mare poi stranamente hanno fatto due hotel nuovi e alcune palazzine ed è sparito tutto, non hanno sostituito nulla, mah… Forse a quasi 50 anni ho la memoria che inizia a perdere colpi, forse le tante foto degli anni passati sono in realtà fotomontaggi di qualche burlone… Mah…
Leggo di oltre 5 milioni di aree verdi con disponibilità per residente di 181mq rispetto alla miseria dalla media nazionale di 31mq. Francamente mi ricorda la storia dei polli, che sulla carta è molto meglio della realtà (in questo articolo è spiegata in maniera esaustiva e ci fa capire come sia facile ingannare con le statistiche).
Poi io credevo che non fosse possibile mettere a paragone chi a Milano Marittima già abitava dentro alla pineta con chi invece abita nel forese dove ovviamente a prevalere è il terreno agricolo. Leggo, come tante volte, che non temiamo paragone con nessuno, e ci mancherebbe, sempre solo successi, al massimo ancora migliorabili ma mai una volta ripensabili.
Leggo che proprio questo paradiso in terra attira tante nuove famiglie ad abitare a Cervia… Mah, forse sono famiglie che provengono da zone d’Italia e d’Europa molto disastrate o arretrate e che comunque qui trovano condizioni migliori a prescindere, quanto a Milano Marittima, sono attratte vuoi dalla nomea prestigiosa che credono si acquisti assieme alla casa, vuoi che ormai anche le città più blasonate sono talmente ben amministrate che i cittadini non vedono l’ora di scappare almeno per il week end, perché a Milano Marittima non è che stanno meglio ma meno peggio che in città da loro.
IL PASSATO SI RIPETE?
Leggo che anche nel passato si è adattato un po’ il paesaggio locale alle nuove esigenze. Certo che si, pura verità, ma un conto è cambiare, un conto è stravolgere, un conto è far fuori la pineta per far legna per le trincee della Prima Guerra Mondiale, un altro è far fuori verde per farci appartamenti e casermoni.
Leggo che oggi siamo il risultato del lavoro di generazioni che hanno avuto a cuore la loro terra e la loro storia. Non mi pare proprio. Chi fece tabula rasa della pineta di Pinarella per farci campi di patate? Chi nel 1962 voleva non solo eliminare il toponimo Milano Marittima ma fare tabula rasa della pineta dietro le traverse (qui l’articolo a riguardo) per una nuova speculazione edilizia e un parco giochi? Già nel 1912 il fondatore Palanti in una lettera scrisse chiaro e tondo che il suo progetto di città giardino aveva salvato la pineta di Milano Marittima dove il Comune già aveva iniziato a tagliare gli alberi per farci campi di riso e di barbabietole. Era per amore della propria storia che Cervia voleva fare tabula rasa dei suoi bellissimi Magazzini del Sale e della Torre San Michele perché considerati testimoni di un epoca di cui vergognarsi? Se non ci credete andate a leggere il Corriere di Romagna del 6.5.2012 e del 23.2.2013).
LA MEDIA DEL POLLO
Dare i numeri così non dice assolutamente nulla, perché io posso anche tagliare duemila pini a Milano Marittima e poi ripiantarne altrettanti a Cannuzzo, ovviamente a livello generale il Comune di Cervia quei duemila pini non li ha persi ma mantenuti, ovviamente, ma il paesaggio di Milano Marittima senza duemila pini risulta decisamente stravolto nella realtà oggettiva. Mi sembra che questo lo capisce anche un bambino.
Altrimenti detto, come scrivere che un dato paese è pieno di benessere perché la banca cittadina è piena di soldi e facendo la divisione per numero di residenti ciascuno è ricco, poi però nei fatti i soldi in banca sono tutti del padrone terriero del paese e i contadini fanno tutti la fame, ma possono sempre essere contenti di passare per ricchi sulla statistica del giornale, bella coglionatura.
Il Conte Ottavio Ausiello Mazzi