Milano Marittima e Pinarella, tante colonie, tante proposte, ma anche tante domande che sono rimaste senza risposte.

“Che fine ha fatto il piano della colonie? Stiamo vivendo una situazione di degrado che avanza” questo hanno detto gli operatori di Pinarella e di Tagliata al Carlino del 17 Novembre 2021, dopo l’incontro promosso dalle associazioni di categoria. Hanno ragione. Ma noi siamo un paese di mare, cari lettori, e come si suol dire: promesse di marinaio, promesse… e basta.

Dicono che si sono sempre accontentati, ma adesso è ora di riaccendere i riflettori sulle due frazioni, anche se vantano solo il 25% delle presenze turistiche. Cari amici, ma allora non capite che il problema non è la percentuale dei turisti che interessa a chi amministra, ma quella dei votanti. Noi a Milano Marittima da sempre abbiamo tirato da soli la carretta degli introiti comunali per tre quarti, ma poi a livello di ritorni utili alla città ed ai residenti, quelli veri, non è mai tornato quasi niente. E continua ad essere così. Solo spot, solo fumo negli occhi, fra propaganda e pubblicità debitamente pilotata e supportata da certe pubblicazioni patinate ridicole.

Guardate il viale principale di Milano marittima, il Matteotti, se non è simbolo di degrado e ormai ampiamente avanzato! Basterebbe girarci dopo il tramonto e vedere come, nonostante i nuovi lampioni, sia molto più buio rispetto al Due Giugno degli hotel o di altre arterie come il viale che costeggia la ferrovia davanti alle Aie. D’estate non lo notate, perché le luci delle vetrine dei bar e dei ristoranti aiutano a mascherare.

Milano Marittima e Pinarella, terre promesse
Il Viale Matteotti in una delle tante foto che questa estate hanno documentato il degrado

Ricordo un titolo del corriere del 14 Febbraio 2017 “Col restyling Viale Matteotti diventerà un viale giardino”. Posto che lo era già e che il restyling ha interessato solo 200 metri dei 2 km del viale, adesso è sotto gli occhi di tutti che il Matteotti è diventato il viale dei cassonetti e dei rifiuti in bella vista. Un bel ingresso vip e fashion non c’è che dire.

E non parliamo del lungomare. Sembra che ci stiano facendo un favore, quando era già un nostro diritto averlo, come da progetto del 1912 del fondatore Palanti. Nelle successive planimetrie e piani regolatori era sempre prevista questa arteria. Nelle carte del 1937 era Viale Lungomare 23 Marzo mentre in quelle del Focaccia del 1941 era Nuovo Viale della Passeggiata al Mare.

Milano Marittima e Pinarella, terre promesse
Quando a Milano Marittima c’era lo spazio per un ampio lungomare

Poi non si fece neanche durante l’esplosione turistica degli anni del boom né in quelli ruggenti degli anni 80… chissà perché, chissà chi lo aveva occupato tutto, quel terreno, a proprio uso e consumo.

Milano Marittima e Pinarella, terre promesse
Anche in questa foto si vede come ci fosse lo spazio per far passare un lungomare ampio come un’autostrada

E dire che il progetto delle colonie per Pinarella e Tagliata io me lo ricordo, esposto ai Magazzini del Sale, una sequela di bellissime proposte che, mi dissi, avrebbero spostato l’asse del turismo davvero qualificato da Milano Marittima alla nuova realtà a sud di Cervia. Per Milano Marittima, chiusa dalla propaganda solo nei fasti del passato, sarebbe stata una mazzata.

Leggi qui per approfondire l’argomento sulle colonie.

È strano che i cittadini elettori, visto che Pinarella nel ultimo ventennio è esplosa demograficamente, non si facciano valere essendo infinitamente più numerosi di noi di Milano Marittima. Come hanno sempre fatto a Savio, dove sono riusciti per esempio ad avere un costosissimo Pala Savio, mentre noi a Milano Marittima vip abbiamo si e no un centro congressi che nulla ha da invidiare ad un granaio…Scusate se ve lo dico ma io non essendo a libro paga di nessuno dico quello che penso.

Quando qualcuno, anche di fama internazionale, propose fior di restyling per le colonie di Milano Marittima già 40 anni fa, si è visto sempre la strada assolutamente sbarrata, e ci sarebbe finalmente da capire perché. Io stesso proposi la Monopoli come naturale centro congressi di Milano marittima già bello e pronto, un assessore in pubblica riunione mi rintuzzò in maniera offensiva dicendo che io non capivo nulla.

La realtà è ben diversa dalle promesse da marinai e da tanta propaganda a mezzo stampa che non vivendo qua purtroppo vi bevete, e ve ne bevete parecchia, confezionata magari fashion e glamour, ma sempre e solo propaganda resta.

Milano Marittima e Pinarella, terre promesse

Fra l’altro recentemente Pinarella ha dato a Cervia un sindaco molto giovane, e pare molto rampante, che però era più interessato ad appoggiare un orrendo ed inutile, anzi dannoso, mega grattacielo alla Prima Traversa di Milano marittima piuttosto che, appunto, riqualificare le colonie già esistenti nel suo quartiere di nascita.

Questo, cari amici di Pinarella, non ve lo ricordate?

Il Conte Ottavio Ausiello Mazzi

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