Venerdì 24 Settembre è stata trovata una bottiglia di birra americana marchiata Ball Mason nella pineta di Milano Marittima.
Il ritrovamento nella pineta di Milano Marittima di una bottiglia di birra americana marchiata Ball Mason è davvero interessante. Vi basti pensare che “Ball” è una marca fra le più famose al mondo e probabilmente anche voi avete qualcosa in casa con questo marchio ma non ci avete mai fatto caso.
BALL MASON, STORIA DEL MARCHIO
In giro ci sono davvero pochi oggetti di uso quotidiano che possono vantarsi di essere più iconici del barattolo di vetro Ball Mason. Lo si potrebbe posizionare tranquillamente accanto ai prodotti più famosi di tutti i tempi come le cucitrici Swingline, le macchine fotografiche Polaroid, le scarpe Converse, i coltellini svizzeri Victorinox, i jeans Levis, la bottiglia di vetro della Coca Cola e tanti altri.
Il barattolo di vetro è stato inventato da John Landis Mason il 30 novembre 1858 il quale fondò a Buffalo, New York, la Wooden Jacket Can Company che nel 1984 iniziò a produrre barattoli di vetro marchiati Ball. Questi contenitori sono diventati velocemente il prodotto che ha reso Ball un nome familiare e dal design riconoscibile in tutta l’America e successivamente nel resto del mondo.
LA BOTTIGLIA RITROVATA
Venerdì 24 Settembre, nel corso di una battuta di ricerca nei luoghi dell’ex aeroporto alleato di Milano Marittima, il nostro collaboratore Ettore Baldisserri si è imbattuto in un bottiglia marchiata Ball.
In America questo genere di bottiglie sono chiamate “1-Way bottle” dove “una via” sta per “usa e getta”. Infatti, la bottiglia, ha in rilievo nel vetro le scritte “this duraglas no deposit – no return – not to be refilled“ che tradotte servono per informare che non va restituita o ricaricata.
Per i più curiosi, una parentesi sul duraglas la aprirò in fondo all’articolo.
La bottiglia è databile tra il 1944 e il 1945. Ricordiamo, infatti, che il ritrovamento è stato effettuato nell’area dell’aeroporto dove, in quegli anni, c’era uno dei campi tendati degli Alleati.
Nel 1947 questa stessa bottiglia venne prodotta in una edizione speciale contenente 14 date e relativi fatti importanti della Seconda Guerra Mondiale. Stampata con smalto bianco vi è anche l’esplosione della bomba atomica insieme ad alcuni aerei da guerra, navi e artiglieria.
DURAGLAS
Questo era il nome di un processo utilizzato dalla Owens-Illinois Glass Company nel quale la superficie delle bottiglie calde, appena prodotte, veniva spruzzata sul corpo, sulla spalla e sul collo con un vapore di cloruro stannico che permetteva allo stagno di legarsi alla superficie esterna e fornire resistenza ai graffi e durata nel tempo alle bottiglie.
Bene, se dopo questo racconto vi è venuta voglia di avere qualcosa di Ball anche a casa vostra, non dovrete fare altro che cliccare qui per andare sul sito della Mason Jar e portavi a casa un barattolo di vetro con una storia commerciale vecchia di oltre un secolo e mezzo.
Continueremo a svelare nuovi reperti ma, se te li sei persi, scopri quelli precedenti:
Thomas Venturi e Ettore Baldisserri
Nell’immdiato dopoguerra (1945 inizio 1946) con queste bottiglie, dell’olio all’interno al livello del punto di taglio eun ferro circolare infuocato circolare posto all’esterno della bottiglia al livello dell’olio (rottura), si facevano i bicchieri.