Ci segnalano un post diffamatorio nei confronti dei nostri Bunker Tour e riteniamo doveroso fare alcune precisazioni.

I bunker di Cervia sono stati portati alla ribalta da questo blog nel lontano 2014, quando abbiamo iniziato a parlarne. Prima di allora nessuno se li filava e, a parte qualche anziano, nessuno sapeva cosa fossero e neanche che esistessero. Soprattutto, l’idea dei Bunker Tour è nata da noi e siamo stati i primi (addirittura in tutta la penisola) ad organizzarli e promuoverli già nel 2014.

Se nel 2014 non avessimo iniziato a scrivere mail e messaggi privati all’allora sindaco per chiedere un incontro per parlare della valorizzazione dei bunker, oggi quegli stessi bunker possiamo assicurarvi che sarebbero stati asfaltati per far posto al nuovo lungomare

La storia è di tutti ma le idee no
Corriere del Marzo 2014

Di questo vi è certezza per il fatto che nessuno ne ha avuto considerazione per 70 anni, ma guarda caso negli ultimi anni sono diventati una proposta turistica che sviolinano come geniale. Che coincidenza! Saranno stati forse i gruppi organizzati da questo blog con centinaia e centinaia di persone ogni anno a far capire la portata di questo progetto? Infatti, non solo sono stati preservati in tempi recenti, ma Cervia Turismo, visto l’interesse, ha pensato bene di iniziare a farli, copiandoci l’idea e declinando ogni nostra offerta di collaborazione. Abbiamo provato a più riprese a trovare un punto di incontro ma ci è stato risposto un bel “no” e dobbiamo ancora capirne i motivi.

I signori che hanno scritto il post dovrebbero invece sciacquarsi la bocca quando nominano questo blog e ringraziare le persone che ci sono dietro e che si sono sbattute per anni ad insistere con il Comune di Cervia, perché è grazie a noi se oggi sono lì a restaurarli, e lo sanno benissimo, ma si fa prima a non dirlo, perché è scomodo da accettare. È stato molto più semplice defilarsi dopo la notorietà avuta grazie al successo di questo blog che gli ha permesso di avere qualche porta aperta.

Ora veniamo ai punti deliranti del post in questione: in realtà siamo noi a dissociarci dai loro Bunker Tour, perché non sappiamo neanche cosa possano raccontarvi delle persone che nemmeno sono di Cervia e nemmeno sanno dove si trovano, visto che continuano a chiamare Milano Marittima quella zona che invece è pienamente Cervia.

Dicono che “ci sono voluti 7 anni per ottenere un museo a cielo aperto”. Infatti hanno ragione, peccato che quei 7 anni li abbiamo spesi noi come già spiegato a inizio articolo.

Affermano che le offerte libere che ci donate non verranno usate nel restauro dei bunker e nella ricerca. Beh, qui siamo veramente alla diffamazione e ci potrebbero essere anche gli estremi per una denuncia. Per prima cosa, nessuno ha mai detto che li restauriamo (vedi immagine in basso). Seconda cosa, i signori in questione non conoscono le spese che stanno dietro alla gestione di un grosso blog da un milione di visualizzazioni che organizza eventi e fa ricerca. Si cari signori, qui si fa ricerca, non solo sulla Seconda Guerra Mondiale ma sulla storia di Cervia e Milano Marittima a 360 gradi.

Infine, la ciliegina sulla torta “quando seguite questa gente (noi ndr) domandategli se sono certificati a svolgere il ruolo di guida turistica o di archeologo”. Ecco come vengono pubblicizzati i nostri tour a livello di costi e guide. Non si menzionano guide turistiche, archeologi o restauri. Fate zoom se non leggete.

La storia è di tutti ma le idee no

 

Il copiare idee non è finito, perché ci è anche stato riferito (nel loro affiatato gruppo hanno un uccellino che ci riferisce) che vorranno organizzare i tour dell’ex aeroporto in pineta che indovinate, questo blog fa già da diversi anni. E chissà cosa vi racconteranno, perché siamo stati noi a scriverne la storia nei dettagli, con i riferimenti agli squadroni e alla loro interazione con le colonie. Chissà se nei loro tour faranno anche vedere la mappa dell’aeroporto che noi abbiamo disegnato al computer.

Spero di non dover tornare più sull’argomento perché la storia è patrimonio di tutti, ma le idee hanno la loro paternità e andrebbe riconosciuta.

Thomas Venturi

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *