Un post pubblicato su “Sei di Cervia se…nza censura” accusa questo blog di fare una pessima promozione turistica. Ma è davvero così?

«Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione» … «La stampa non può essere soggetta ad autorizzazioni o censure». Questo è quanto afferma l’Articolo 21 della Costituzione Italiana sul principio della libertà di manifestazione del pensiero.

Questo blog e le relative pagine Facebook e Instagram non sono organi ufficiali legati al Comune di Cervia e tantomeno vogliono esserlo, sono, invece, proprietà di un libero cittadino che non prende soldi o fondi da nessuno ma si autofinanzia e pertanto, non dipendendo da nessuno, non deve scendere a compromessi ed è libero di dire quello che gli pare nei limiti della decenza e del buon senso.

Fatte queste doverose premesse posso rispondere a chi, a seguito degli eventi poco edificanti accaduti nel weekend appena trascorso, quello del primo maggio, ha scritto su Sei di Cervia se…nza Censura il seguente post.

Sei di Cervia se...nza censura

Devo dire, in primis, che mi fa sorridere che una cosa che inneggia alla censura, ovvero al non mostrare quello che accade nella mia città, sia stato pubblicato su un gruppo che ha proprio nel nome le parole “senza censura”.

Ci sarà poi un motivo se su oltre 200 commenti su Facebook e Instagram, il signore in questione sia stato l’unico a vedere la faccenda sotto questo punto di vista.

Comunque si, Sig. Gardella, le risponderò.

“Se vuoi che qualcosa attorno a te o nella tua vita cambi in meglio, alza il culo e muoviti tu per primo!”

Questo è il motivo che mi ha spinto a creare il blog Cervia e Milano Marittima nel 2012, quando la mia città era già da almeno 12 anni in preda al delirio più totale della movida e non solo… L’ho creato per parlare della mia città, raccontarne la storia, difenderla e non per pubblicizzarla (sul pubblicizzare tornerò più avanti).

Ragioniamo sulla sua prima affermazione “fare post di questo livello NON fa bene alla promozione turistica della nostra Mi.Ma.”. Già il fatto che lei la chiami Mi.Ma. mi fa percepire che non sia originario della cosiddetta Città Giardino, questo perché, chi come me ha famiglia qui da ancora prima che venisse fondata nel 1912, mai si sognerebbe di chiamarla in quel modo.

Ora prendiamo la sua seconda affermazione “Denunciare se ha le prove di tutto questo ed esporsi con un nome di cittadino”. Evidentemente lei non segue questo blog perché non sa che il 90% delle foto poco edificanti che pubblichiamo sono scattate da me o da Ottavio Ausiello Mazzi (Il Conte per intenderci) che subisce e vede ogni weekend di tutto e di più. Il fatto di avere delle prove su quello che accade non è, quindi, difficile per noi due. E mi creda, il peggio non lo pubblichiamo per pubblica decenza.

Per quanto riguarda il metterci il nome e cognome, in questo blog è da sempre presente la sezione “Chi siamo” facilmente raggiungibile da qualunque persona normodotata.

Al di là di questo, il punto focale del suo post è un altro Lei crede che la promozione turistica si faccia nascondendo ai turisti l’evidenza? Pensa che non lo vedano da soli come siamo messi?

La giusta promozione turistica è illudere i nostri turisti che qua va tutto bene, per poi farli tornare a casa con un vetro o uno specchietto della macchina fracassato?

La giusta promozione turistica è far spendere ad un turista un milione di euro per un appartamentino dove, ed è successo, i vari casinari nel weekend gli tirano la merda nel cortile e gli rubano le biciclette violando la proprietà privata?

La giusta promozione turistica è continuare a parlare di glamour, fashion e poi scoprire che girà gente a petto nudo che orina nelle siepi davanti agli alberghi?

Sa cosa si ottiene con questo metodo? Che il turista lo vedi una volta, poi non torna più.

Se invece tutti noi, lei compreso, alzassimo il culo dalla sedia, levassimo le mani dalla tastiera e invece di scrivere cagate ci spendessimo a mostrare non solo le cose belle ma anche quelle che non vanno, solo a quel punto potremmo sperare in un miglioramento. Non mi diverto certo a pubblicare immagini poco edificanti della mia città, ma è l’unico modo per sensibilizzare chi può porvi rimedio. Sa perché i fotografi vanno in guerra? Non per divertirsi, ma ci vanno per documentare gli orrori, per far vedere la situazione così da sensibilizzare l’opinione pubblica dicendo “Hey persone sedute comode a casa, qua succede questo, forse non è una cosa buona, guardate a cosa porta la guerra”. Ecco, questo blog è la mia piccola guerra quotidiana.

Ma forse lei non ha avuto come me una macchina vandalizzata, pisciate nella ringhiera, cassette della posta divelte o riempite con cose che è meglio non dire, auto parcheggiate davanti ad entrambi i cancelli che per entrare in casa mia dovevo letteralmente montarvici sopra con i piedi.

Abitare a Milano Marittima negli ultimi vent’anni non è facile e in molti potranno confermare, come ha fatto il Sig. Michele Romagnoli in risposta al suo post che ripropongo qui sotto.

Sei di Cervia se...nza censura

Per quanto riguarda la pubblicità positiva verso Milano Marittima, penso di averne fatta parecchia in questi 9 anni, sicuramente più di lei. Vorrei ricordarle, anche se gli enti ufficiali se ne guardano bene dal dirlo, perché guai dare a Cesare quel che è di Cesare, che in questi 9 anni se il Woodpecker tornerà a splendere e diventare un’attrattiva turistica è grazie a questo blog che ne ha parlato riportandolo alla ribalta con un documentario girato insieme alla RAI. Dagli anni ’70, quando chiuse, nessuno se lo cagava più.

Se i bunker tedeschi a Cervia sono stati inglobati nel progetto del nuovo lungomare di Cervia, diventando un’attrazione turistica unica in Italia, è grazie a questo blog che li ha fatti riscoprire, perché fino a 9 anni fa nessuno se li cagava, ora, invece, non solo tutti li conoscono, ma il Comune di Cervia mi ha copiato l’idea e organizza anche lui i Bunker Tour, ma a pagamento, mentre io li faccio ad offerta libera. Ci sono poi ancora ancora tante altre cose ma non sono qua per auto celebrarmi e gliele risparmio a lei come agli altri che leggeranno queste righe.

Allora, Sig. Gardella, avrò fatto qualcosa di turisticamente buono per la mia località? Posso sentirmi in dovere di segnalare gli eventi infausti che la riguardano e la danneggiano, per far si che possano non ripetersi?

Thomas Venturi

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