Milano Marittima teneva le distanze. Il nuovo articolo del nostro Conte che insiste e ci erudisce sui veri confini di questa città.
Leggere sul Carlino del 20.10.2020 che faranno a breve un’area parcheggio in via Galeno a Milano Marittima è stato esilarante, non finivo più di ridere. Anche se non era la prima volta che stesso quotidiano e stessa giornalista avevano questa strana idea toponomastica. Adesso non solo Milano Marittima è di la del porto canale, ma addirittura di la della pineta e della ferrovia. A breve arriverà a Castiglione, dopo aver già allungato alla Malva, alla zona Amati, alle Terme e a Lido di Savio, che fra l’altro si chiamano così proprio perché non sono mai stati Milano Marittima.
CERVIA NON È MILANO MARITTIMA
Nel 1944 il commissario prefettizio scriveva di Milano Marittima come “località abbastanza lontana da Cervia”. Tanto che c’era addirittura un viale che si era chiamato Vialone di Milano Marittima nel 1928, che appunto portava alla città fondata da Palanti. A parte il fatto che il confine sociale era molto più divaricato di quello topografico, come giorni fa notavamo ancora assieme ad un’altra mia amica blasonata riccionese, basta prendere un grazioso tariffario del 1923 delle carrozzelle per capire che già allora la differenza si faceva sentire e la si pagava, e si pagava già cara.
È un tariffario approvato dal sindaco Baracchini, prozio della mia carissima amica Raffaella, della storica famiglia del Grand Hotel Touring di piazzale Genova.
Ebbene, dalla lettura del prezzario vediamo come una persona per essere portata a Milano Marittima, quella vera, pagasse 10 lire, mentre per raggiungere villa Igea, che si trovava per capirci all’altezza dell’attuale bar Cosmopol, cioè in quello che tuttora anche per il catasto comunale è territorio di Cervia, solo la metà, ovvero 6 lire. Se pensate che le prime ville di Milano Marittima erano quelle della famiglia della mia altrettanto carissima amica Bianchi, cioè all’altezza dove oggi c’è l’hotel Flora, vi renderete conto come una distanza così minima quantitativamente fosse già diversa qualitativamente.
Altro che i recenti vaneggiamenti di un politico che oggi sta a Ravenna secondo il quale era una percezione e per di più errata quella di considerare Milano Marittima cosa a parte rispetto a Cervia! Guardate le tariffe che riguardano il trasporto di più persone. La tariffa per Milano Marittima, cioè 15 lire, è esattamente tripla neanche solo doppia, rispetto al trasporto verso le ville dei viali Cervesi e del Lungomare…
MILANO MARITTIMA È MILANO MARITTIMA
Oggi si usano male anche le parole, e basterebbe un semplice dizionario. Milano Marittima non è un quartiere di Cervia. Dicesi quartiere la quarta parte di una città, o una parte comunque di essa. E Milano Marittima è appunto Milano Marittima. Non è neanche un borgo di Cervia. Dicesi borgo una riunione di case che inizia dopo la porta di una città. E le prime ville di Milano Marittima erano parecchio lontane. Borgo Marina e Borgo Malva sono borghi di Cervia. Ovviamente l’espansione immobiliare seguita al boom degli anni ‘60 ha colmato gli evidenti vuoti costituiti soprattutto da campi e pinete che rendevano evidente fino ad allora la netta separazione fra Cervia e Milano Marittima, la vision è stata distorta e continua ad esserlo da chi lo fa per interesse, sia economico per vendere o affittare a prezzi maggiori, sia sociale da chi ritiene che prendendo casa a Milano Marittima è automaticamente promosso a vip o addirittura signore.
Basta pensare che anche per quanto riguarda il costo degli appartamenti turistici, come ci informa Cervianotizie in questo articolo del 22 ottobre 2020, Milano Marittima risulta la più costosa addirittura a livello regionale, con un prezzo massimo di 6500€, mentre troviamo Cervia addirittura al sesto posto con una spesa media di 4000€, per non dire dell’ottavo posto di Lido di Savio, altrimenti venduto come Milano Marittima Nord da recenti follie, con una spesa media di 3600€.
Il Conte Ottavio Ausiello-Mazzi
Si adesso però con tutto quello che viene investito in milano Marittima da cervia per il turismo veda di mollare considerazioni blasonate che stridono.
Non capisco la connessione tra l’articolo e la critica mossa al Conte. I prezzi presentati sono al di fuori ogni razionalità e non lo dico senza cognizione di causa. Vorrei conoscere chi è stato a fornire tali stime fuori mercato. Ad ogni modo quello che viene investito a Milano Marittima, viene ridato al comune con tassazioni come per esempio l’imposta di soggiorno. Ci tengo ad evidenziare che Milano Marittima non è un costo per il Comune, ma una fonte di Reddito. Solo con la giunta Medri si è tornato a fare lavori funzionali, perché prima si è investito male e senza una programmazione. Basta fare un giro in centro da qualche anno il crollo della località. Cordialmente.