Come trascorreremo le vacanze in spiaggia col Coronavirus? Un’azienda modenese ha immaginato una soluzione che non sappiamo se sarà fattibile.
Con la stagione estiva alle porte e con lo spettro sempre più concreto che questo Coronavirus ce lo porteremo dietro ancora per molto tempo, bisogna iniziare fin da subito a pensare ad un piano per salvare il salvabile.
Un’idea interessante è stata lanciata da un’azienda modenese, la Nuova Neon Group 2, che ha provato ad immaginare come sarà il ritorno sotto l’ombrellone.
L’azienda ha progettato, su una ipotetica spiaggia della riviera romagnola, dei box trasparenti in plexiglass e profili di alluminio con un’apertura laterale in grado di garantire il massimo dell’isolamento.
Non sappiamo se questa idea verrà effettivamente presa in considerazione dai nostri bagnini perché forse potrebbe bastare mantenere una certa distanza tra i lettini a fronte di una spesa probabilmente non economica come l’installazione di tali strutture. Voi cosa ne pensate, vi piace questa soluzione?
Certamente una soluzione andrà cercata e trovata con la speranza che si ricorra prima di tutto al buonsenso.
EDIT GENNAIO 2021: riprendiamo in mano questo post per aggiornarlo dopo un’estate che ha visto tante persone accalcarsi in spiaggia: uno spettacolo davvero indecente se pensiamo a tutti i morti che abbiamo avuto in tutto il 2020.
Certamente il diritto al lavoro deve essere salvaguardato ma allo stesso modo potevano essere messi in campo controlli più stringenti ed efficaci: siamo passati dal liberi tutti e andiamo pure in spiaggia coL Coronavirus ad essere reclusi per i mesi autunnali e invernali.
Ci auguriamo che per la stagione estiva 2021 ci saranno i vaccini, il buonsenso e il rispetto delle regole.
Penso che se il caldo è opprimente darà un senso di soffocamento…la spesa sarà alta e la resa non garantita…
Più sensato tenere maggior distanza tra gli ombrelloni, si tenga conto che sole ed aria aperta contribuiranno rispettivamente a distruggere le alte cariche virali e ridurre il contagio potenziale. Fossi in loro chiuderei le docce comuni e i bar preferendo piuttosto una consegna a “picchetto” di bevande e consumazioni. Inoltre prevederei turni mattina/pomeriggio per compensare il minor accesso di bagnanti contemporaneamente
Ma non sia mai!! Basta un po’ più di distanza…
Come potremmo godere della deliziosa brezza marina ?
Sarebbe peggio… tutti lungo la battigia!!
La soluzione è inefficace :
1) aumento del CALORE per effetto serra
2) mancanza di ventilazione
3) il virus (se presente) potrebbe ugualmente volare e ricadere oltre le barriere
4) inoltre la sabbia che vola ?
5) per non parlare dei BAGNI….praticamente impossibili
L’unica soluzione è avere la CERTIFICAZIONE SANITARIA “COVID FREE” per ogni bagnante che entra nello stabilimento….ammesso che non arrivi nessuno via mare o via spiaggia…..
Oltretutto come si fa a tenere i bambini in un recinto, lontani uni dagli altri.
E nel momento del bagno in mare, come si può mantenere la distanza.?
Sono d’accordo, questi box non risolvono il problema, e diventano dei forni a microonde.
Altro problema le passeggiate sul bagnasciuga, vietate?
Ciao a tutti, e complimenti x il blog
Follia pura. Come dei topi da laboratorio , con un caldo insopportabile e senza aria.
Spero che il Signore ci restituisca presto il lume della ragione
Proposta inattuabile. Nel caso di temporale e/o vento, chi li smonta in pochi minuti, la Protezione Civile? Sulla spiaggia ci si deve andare senza limitazioni, quindi solo quando sarà consentito.