Le previsioni del Conte di Milano Marittima ci riportano a profumi e ricordi della sua vita. Una bella pagina di storia scritta da chi Milano Marittima la vede con gli occhi del cuore.
Tanti, parlando, mi chiedono come vedo la Milano Marittima futura, anche se leggendo i miei reticoli fin da quando ho iniziato nel 2012 mi sono espresso più volte. Dicono che per sapere dove si va bisogna sapere da dove si viene, allora posso dire che sono partito nel 1973 in viale Verdi 47, quando mia madre era incinta di me.
Quindi di storia e vita di Milano Marittima ne ho vissuta per quasi mezzo secolo, ormai.
LO STILE RESTA, LE MODE PASSANO
Tante volte ho scritto che la mia Milano Marittima era innanzitutto uno STILE e lo stile resta, o meglio è restato fin quando non hanno fatto diventare Milano Marittima una MODA.
Le mode passano, non sono sempre granché, ed ecco una spiegazione del costante declino, essere tutto senza essere niente, essere tutto fuorché… Milano Marittima.
VEDERE MILANO MARITTIMA CON “GLI OCCHI DEL CUORE”
Quando girate per Milano Marittima mi chiedo se la vedete o la guardate. Forse in tanti la guardano, e basta. Io ho troppi vecchi riferimenti per non vedere e fare sempre il confronto, in perdita, purtroppo.
Seguendo un trend costante, molto probabilmente sparirà ancora tanto altro verde, magari dando ancora la colpa al meteo, figuriamoci se no. Mi ricordo quando faceva la neve, anche due volte l’anno, ne faceva tanta, tanta, e non cadeva neanche un ramo, adesso invece.
Spariranno per motivi anagrafici gli ultimi vecchi residenti, vecchi ormai anche di età, quelli che già sono fantasmi da anni perché non considerati, diversamente da chi per motivi sopraTtutto fiscali dichiara residenza qui, unico connettivo sociale o quasi: la sburonaggine.
E si prenderanno, come già stanno facendo, il merito di far vivere Milano Marittima in inverno, dovremo quindi dirgli grazie di essere venuti, come anni fa c’era la fantasia che dobbiamo tutto il nostro lustro non già al turismo di élite, ma alla calata di calciatori, e veline, i famosi vip.
Quindi, sparirà anche l’ultimo scampolo di vecchia élite, soprattutto l’aristocrazia blasonata, e molta di questa per sfinimento davanti alla massa neo cafona che ormai pare essere la vera classe privilegiata delle vacanze nostrane.
C’È CHI VA E CHI RESTA
Spariranno tanti hotel minori che già oggi boccheggiano, che si voteranno sempre più a family e gioventù non certo dorata. Sparirà la Stella Maris o comunque la fraternità francescana insediatasi grazie a Mussolini, come già è finita praticamente la presenza delle mie suorine di Verona (il 2020 è l’ultimo anno ndr).
Resterà il cosiddetto centro, con pochissimi negozi concentrati attorno alla Rotonda Primo Maggio, ed il resto di Milano marittima sarà il clone di Lido del Savio e Classe, un immenso dormitorio amorfo. Anzi già siamo sulla strada. Tanto la vita estiva sarà concentrata sul lungomare dove si potrà fare di tutto e tutto il giorno.
IL PASSATO NON SI DEVE CAMBIARE
La cosa che più mi urta è che riusciranno, e già lo stanno facendo, a cambiare addirittura il passato, raccontando una Milano marittima a loro uso e consumo, ben diversa da quella vera, quella che raccontiamo su questo blog, e nella quale mi rifugio spesso.
Per me il campo da tennis delle Palme non era solo un campo da tennis. Per me il roseto che costeggiava i marciapiedi di hotel come il Perla Verde non era solo un arredo urbano. Per me il piazzale del Lido non era solo un area verde.
Quando il 10 Luglio sono andati giù tanti pini, sono volati via 45 anni di ricordi, di riferimenti, di profumi.
Comunque per chi vuole sognare in un altra maniera, per fortuna c’è sempre Milano Marittima Life.