Nel mese di Novembre, qui in Romagna, da secoli arriva la cosiddetta Estate di San Martino.
Si dice che una volta, quando ancora non c’erano i camion e trattori con rimorchi, ma solo carri trainati da buoi o cavalli, i contadini che dovevano traslocare aspettassero proprio questi giorni, l’Estate di San Martino, sicuri di non andare incontro a intemperie e arrivare con il loro carico intatto e asciutto. Una volta questi traslochi potevano essere anche molto lunghi, poiché il contadino si trasferiva in un territorio più fertile, anche a chilometri di distanza.
Anche qui a Cervia, dove c’è un terreno molto fertile, ne sono arrivati tanti di contadini, specialmente nei dintorni, dove c’era tanta terra incolta e in vendita a poco prezzo.
In ogni paesino, specialmente nel cesenate, era festa grande, con giostre, autoscontro e soprattutto tante bancarelle di dolciumi, giocattoli, teatrini di burattini e un importante mercato ornitologico, quando era ancora permesso cacciare con richiami vivi. Vi si potevano trovare, cardellini, fringuelli, verdoni, storni, tordi, merli e tanti altri. Tutte razze adesso protette o delle quali è vietata la cattura con reti, quindi, ad alcuni di questi puoi sparare e ucciderli ma non puoi catturarli vivi.
Anche questa tradizione è scomparsa da noi, è rimasta solo a Sant’Arcangelo di Romagna ed è chiamata la Festa dei Becchi, ovvero dei cornuti, tanto per capirci bene.
Anche qui tantissimi giochi per i più piccoli e un’infinità di bancarelle, un mercato vero e proprio per tutti i gusti. Il paese è sempre gremitissimo di gente che arriva da tutta la Romagna e non solo. All’entrata c’è un arco in cui troneggiano, da sempre in quei giorni, due enormi corna di bue. La festa dura quattro giorni ed è molto sentita in tutta la Romagna.
Che ci siano veramente i becchi e i cornuti alla festa? chi lo sa!
Paolo Maraldi
ecco perché quando si trasloca si dice “fare san Martino”