Il progetto della Chiesa di Sant’Antonio da Padova e del convento viene attribuito a Belardino Perti: committenti i frati Minori Osservanti, detti “Zoccolanti”. Le loro esigue disponibilità finanziarie li obbligarono a ripartire la costruzione dell’intero complesso in tanti lotti e per lungo nel tempo. Ebbe la precedenza il convento iniziato nel 1703. Un padre guardiano e cinque frati formarono la prima comunità e la prima chiesetta fu l’attuale corridoio-ingresso dell’abitazione del rettore. Seguì poi la chiesa che oggi vediamo, terminata soltanto nel 1741. Per una parte del convento furono utilizzati molti mattoni recuperati dalla demolizione del convento dei Carmelitani della Madonna del Pino, avvenuta nei primi anni del Settecento, mentre per la chiesa vennero usati quelli della “Osteria del Pino” che faceva parte dello stesso grosso complesso, demolita più tardi, verso il 1738.
Per la costruzione del campanile ci sono varie ipotesi, c’è chi dice negli anni immediatamente precedenti o successivi al periodo napoleonico. Ci sono carte del 1928 dove vi sono notizie in merito all’ordinazione di tre campane.
Tratto dal “Gazzettino di Cervia”. Articolo di Gino Pilandri.
Gabriele Bini