Dove sono finite le buone maniere?Ho aspettato veramente tanto tempo prima di scrivere questo articolo perché ero speranzoso che fossero solo situazioni di passaggio, ma di passaggio non sono.

Chi frequenta Facebook in questi anni avrà notato come una certa parte di popolazione nei commenti abbia un atteggiamento aggressivo, irrispettoso e poco costruttivo verso il prossimo, con una cattiveria che è davvero preoccupante. Purtroppo a questa piaga non è esente il mio blog e si nota maggiormente ora che mi trovo a parlare ogni mese a oltre mezzo milione di persone. Questo lo dico non per piaggeria, ma perché con questi grandi numeri sento la responsabilità di offrire una comunicazione pulita ed educata a chi ha scelto di seguirmi.

Potrei fare centinaia di esempi pubblicando gli screenshot di certi commenti, ma non lo farò per non far fare brutta figura ai leoni da tastiera e perché fondamentalmente  non capirebbero, anzi, sarebbe nuova legna da ardere nei loro deliri. Fra gli ultimi scempi letti c’è quello di una persona che mi ha addirittura scritto che mi devo sparare in bocca (si commenta da solo) e un altro che afferma che non sono degno di parlare di questa città: non so da dove vengano queste persone e non mi interessa, ma io a Milano Marittima sono nato e cresciuto e il mio bisnonno era qui già prima della sua fondazione. Quindi un certo pedigree ce l’ho per parlare con giusta causa di questa località.

È giunto il momento di intervenire, non tanto per gli attacchi alla mia persona, ma più che altro per tutelare voi lettori, perché vedo sempre più spesso insulti e commenti fuori luogo a persone che semplicemente espongono il loro parere in maniera civile. Certi atteggiamenti non verranno più tollerati e chiunque avrà un comportamento incivile verrà bannato.

Questo blog nasce con l’intento di divulgare le miei ricerche storiche e quelle dei miei collaboratori, cercando anche di dare un ulteriore servizio con informazioni in tempo reale attraverso il nostro punto di vista che vi dovete sentire liberi di controbattere ma senza esprimersi come selvaggi.

Mi sembra anche doveroso specificare una cosa riguardo il leitmotiv di queste settimane su alcune pubblicazioni che, a detta di qualcuno, inneggiavano ad un mio pensiero politico. Fare politica non mi interessa, dare informazioni su tutto quello che succede nella mia città si. Se in questo scorgete un schieramento politico, mi spiace ma siete fuori strada: ho abbandonato la mia tessera elettorale e non vado a votare da decenni tanto mi interesso di politica.

La cosa davvero allarmante è che molte delle persone che scrivono certi commenti non sono ragazzini ma hanno un’età superiore ai 30 anni. A loro voglio passare un messaggio: Facebook è un opportunità per stare insieme e condividere esperienze e informazioni di ogni genere, non buttatela via perché è un bene prezioso, cercate di lasciare un segno positivo nella comunità e non fatevi riconoscere con un commento scritto di petto senza collegare il cervello alle dita. Cercate di essere propositivi e portate un minimo di rispetto a tutte quelle persone che in buona fede e nel tempo libero tra famiglia e lavoro fanno l’una di notte per rendere internet un posto migliore, dove si possa anche imparare qualcosa, come stare in silenzio e rischiare di passare da idiota piuttosto che parlare e fugare ogni dubbio.

Thomas Venturi

2 risposte

  1. Buongiorno.
    L’analisi parrebbe sensata e condivisibile, così come la scelta consequenziale.
    Più il blog diventa popolare – e ciò è sicuramente positivo – più lo è il tenore dei commenti che lo accompagnano. E nel Kali Yuga il livello è infimo. Che poi, se hai una clientela generalmente casinista e ciabattara, come spesso qui denunciato, sarebbe ingenuo attendersi dei versi dannunziani sulle piattaforme sociali.
    A mio avviso, però, il più grande errore è che gli autori leggano i commenti dei loro lettori, o addirittura se ne prouccupino. Probabilmente, ai tempi, il popolino avrà commentanto barbaramente anche il grande Seneca, ma all’Olimpo certi discorsi non arrivano.
    Più che a censurare, vi consiglierei il salubre e virile atteggiamento del “Me ne frego!” , coniato dal Vate, perché non si dovrebbe avere paura di nulla, nemmeno delle parole.
    Cordiali saluti.

  2. Credo sempre che si possa esprimere la propria opinione in modo educato. Io per esempio non sono d’accordo con lei quando parla dei family hotel come se, fossero le famiglie con bambini il problema del declino di Milano Marittina. Il problema lo creano certi locali che attirano certa clientela auto rombanti parcheggiati in divieto di sosta perché queste persone tutto possono. Ex calciatori che aprono locali con grande strombazzamento di pubblicità e dopo 2 anni chiudono con le pive nel sacco. Ex moglie di ex calciatore che dopo essere stata lontana per 20 anni da Milano marittima e dalla attività di famiglia(leggi: sempre fregata della attività di famiglia) al momento del divorzio si reinventa esperta di dirigenza di hotel, e la città le dà pure un riconoscimento(che se non fosse stato per il nonno manco sapeva da che parte era voltata). Salvo però lamentarsi che Milano marittima è al degrado, quando, il suo hotel è alla terza traversa all’ingresso della spiaggia papeete ahahahah. Chiedetevi, cari C. e papà, quanto vi è stata utile la popolarità della bell A. per farvi pubblicità e aprire nuovi locali con i suoi soldi. Non facciamo gli ipocriti caro conte: lei più volte ha svicolato, perché probabilmente questa famiglia è amica sua, ma quando c era da fare soldi e pubblicità con i calciatori, andava tutto bene, ora i poverini si lamentano che i calciatori sono brutti sporchi e cattivi… ma dai??!

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