Estate di due anni fa, praticamente la stessa ora in cui sto scrivendo adesso, cioè l’ora di pranzo, l’ora in cui andavo in spiaggia per evitare la turba molesta. Sul Canalino un uomo, solo, sta guardando la statua della Madonna messa lì nel 2009 dal Cardinale Tonini. Vi guardo e vedo che è Salvini, il Matteo, come avrebbero detto i nostri tanti turisti Lombardi di una volta, quelli della mia infanzia, anzi gli chiedo se sia lui perché mi stupisce che sia lì da solo senza scorta. Un accenno alla Romagna e finisce lì. In questi giorni molti hanno messo in discussione la vera fede di Matteo Salvini, per carità sono fatti suoi, però una foto rubata davanti alla nostra Madonna sarebbe entrata nella nostra storia, come ci è entrato il Cardinale Tonini che quando eravamo a tavola, in Seminario a Ravenna, e può testimoniarlo la nipote di un ministro della Repubblica che ci andava con me, era molto ma molto meno conciliante burro e sorrisi di come poi si proponeva, all’ora di cena in tv nelle interviste da Enzo Biagi e soci…
Chi legge i miei articoli sa che non lecco nessuno, anzi, e ho anche rifiutato più di un invito ad andarci, da Salvini, come quella volta che non volli accompagnare al Papeete, per un colloquio molto Romagnolista, l’onorevole Sergio Castellaneta ed il mio grande amico Riccardo Chiesa, l’avvocato della Romagna. Quindi, I soliti non facciano finta di non capire quanto segue. Che “Il fatto quotidiano” si sia messo di punta a Maoler denigrare Salvini e con lui Milano Marittima non è tanto simpatico. L’ultimo articolo datato 25 Giugno 2019 a pagina 9 è volendo ben confezionato, peccato che la confezione sia vuota, vuota proprio di contenuti… A partire dal povero reporter che viene in spiaggia a Milano Marittima per “Interpellare il Vate che prende il Sole in piedi a petto ignudo” (…) “come fosse stato sorpreso in un momento privato” è già una becerata, perché è evidente che Salvini sulla battigia non è in un momento istituzionale, e volerlo accostare a Mussolini ai bagni di Riccione è una puerilità che sfocia nel cretinesco col paragone con Aldo Moro sulla spiaggia di Ostia con scarpe e completo, come modello di passate eleganze marine smarrite.
Che a Milano Marittima venisse gente più chic lo sappiamo benissimo, noi vecchia élite, ma mai nessuno si è presentato sulla battigia in completo, con le scarpe lucide e addirittura il soprabito, neanche dopo un colpo di sole Agostano. Come abbiamo letto su Repubblica, questo era dovuto ad un complesso di Aldo Moro, non a Moda Mare… Quanto alle “bischerate” di Matteo Salvini, non credo siano più delle bischerate di tanti politici a partire proprio da Aldo Moro, che forse tutto vestito come era avrà davvero preso un colpo di sole pesante per esprimere quella enorme stronzata delle “Convergenze Parallele”… Stronzata politica e stronzata semantica.
Due passaggi mi hanno urtato, uno parte dal titolo “Il Capo d’Italia col Daspo al decoro” che chiederebbe decoro agli altri senza praticarlo lui: chi ha scritto evidentemente parla di rispetto ma è il primo a non darlo agli altri, perché non è corretto chiamare un ministro della Repubblica, per di più vice presidente, “Capo d’Italia” per sminuirlo e offenderlo. Piaccia o meno Salvini ha un ruolo e va rispettato, andate a leggervi la Costituzione della Repubblica a partire dal articolo 54, e questo ve lo dico da pronipote di 2 estensori, evidentemente a tempi loro altrettanti Capi d’Italia visto che si chiamavano Enrico De Nicola e Vittorio Emanuele Orlando…
Lo squallido si rasenta quando si sfotte, anzi si offende, facendo riferimento alla “Ostensione del ventre atomico di una collanina col crocefisso di legno di quelle che danno sui pullman delle gite ad Assisi”. Ora, premesso che davanti al Papeete c’è proprio il nostro Santuario Francescano Stella Maris (per fortuna il “Il fatto Quotidiano” non sa che la Chiesa di Milano Marittima nacque grazie al Duce sennò giù ascrivere che Salvini viene per questo) cosa c’è di spregevole in siffatta collanina, che rappresenta la Fede più semplice del popolo italiano da 800 anni? Avesse ostentato una catena col crocifisso in oro la battuta sarebbe stata è un regalo di un boss… Io stesso sul mio atomico petto di uomo di 57 kg ho portato in spiaggia, e non solo, proprio un piccolo crocifisso così, benedetto anche dal priore di Assisi ospite qui alla Ottava Traversa da una mia amica, anche perché dal 2012 ero il Cerimoniere della chiesa. Dov’è il becero? Dov’è il ridicolo? Come dice il primo articolo della Costituzione, lo stato italiano si fonda sul lavoro, Milano Marittima da un ventennio è diventata la spiaggia dei lavoratori e dei proletari, è normale che un politico nazional-popolare venga qui, è marketing ragazzi, il resto sono solo chiacchiere…
Il Conte