Lunedi 24 Giugno 2019 il Resto del carlino in collaborazione con Solo Affitti ci ha offerto un ennesimo reportage immobiliare intitolato “Casa al mare, affitti a confronto”, da Cervia a San Benedetto del Tronto quanto si spende in estate. Secondo il report spesso il costo è pari a due o tre mensilità di stipendio da 1200 euro. La mia Milano Marittima, ancorché come me nobile decaduta, è la località più cara. Per un bilocale a Luglio si paga sui €3500 al mese e sui €1000 a settimana, quanto ad Agosto le cifre ascendono dai €4000 ai €1300. Nell’altra perla della Riviera romagnola, Riccione, le cifre sono €2500/700 e €2800/1000, mentre Cesenatico €2600/750 e €2700/850, Rimini €2000/680 e €2500/1100. Innanzitutto fa specie vedere Cesenatico praticamente alla pari con Riccione, da sempre più blasonata, ma forse anche qui vale lo stesso discorso di Milano Marittima, ovvero si è rimasti alle vecchie glorie, al blasone appunto, mentre realtà un tempo più plebee hanno fatto grandi passi avanti su tutti i fronti, offrendo più concretezza, non chiacchiere. Siccome c’è ancora tanta gente ignorante ferma allo stereotipo che se hai casa o vai in ferie a Milano Marittima sei automaticamente un “signore” ecco che si spiega come continui a reggere anche nei prezzi un baraccone che fa acqua da tutte le parti da almeno 20 anni. Si vende il nome, l’illusione. C’è ancora chi sostiene che a Milano Marittima si paga anche l’aria che si respira, magari fosse vero, perché così fosse non saremmo incasinati da tanta gente socialmente inesistente ed economicamente inutile, e non fate predicozzi a chi scrive, perché voi che tanto vi lamentate poi siete i primi a voler assolutamente venirci, a Milano Marittima, lo sapete. Mi fanno ridere quelli che si lamentano per esempio dei parchimetri, quando tre quarti di Milano Marittima non hanno strisce blu e sono, marciapiedi compresi, alla mercé di tutti i vacanzieri, in primis quelli che arrivano dalla campagna nel weekend. Manco l’euro del parcheggio vogliono lasciare. Comunque è strana questa indagine se rapportata ad altre precedenti, pensiamo ad un articolo del Corriere che in data 19.7.2017 recitava “La località resta quotata anche se non c’è più la corsa degli anni passati, dimezzati i prezzi” che quindi prima erano ancora più alti? Oppure sempre sul Corriere un articolo del 25.7.2018 “Svolta urbanistica, un taglio al cemento, stop alla riconversione degli alberghi in riva al mare”. Proprio sul nuovo lungomare, in angolo con vialetto Zara accanto al ex Marescivolo, perché stanno costruendo la bellezza di 4 nuovissimi condomini?
Stop al cemento, qua non si affitta e non si vende più nulla o comunque non più coi bei margini di guadagno di anni fa, eppure, a Milano Marittima si continua a fare case a appartamenti a tutto spiano. Altra cosa strana è che di norma il prezzo fa la clientela, prezzi alti clientela alta, e viceversa. Qua invece dicono prezzi alti ma in giro, anche per affitti brevi, si vede solo clientela assai modesta, che non pare punto corrispondere, anzi vedo tanta gente che tempo fa facilmente identificavamo come residenti nei campeggi, potersi permettere adesso appartamenti e alberghi pluristellati. Insomma troppe contraddizioni che fanno logicamente supporre che non ce la raccontano giusta. Se siamo arrivati a fine Giugno con una buona dozzina di negozi sfitti fra la Rotonda don Minzoni e quella Primo Maggio, cioè pieno centro come dicono, se ci sono tanti ristoranti che fanno chiusura a pranzo o sono chiusi del tutto senza prospettiva di ripresa, se invece sono aumentati i negozi pakistani o i punti ristoro piadina e panini, se abbiamo ancora il vulnus dello Sporting, forse a questo punto, sarà ora di chiedersi cosa offre per €3500 di affitto Milano Marittima.