Un libro realizzato in ferro fu ritrovato murato all’interno di una colonna del cimitero militare tedesco al confine con Milano Marittima.
Una mattina, mentre controllavo la posta elettronica dal mio computer, trovai una mail di una signora di Ravenna che mi informava di avermi contattato perché sapeva delle mie ricerche e di essere in possesso di un oggetto che mi sarebbe molto interessato. Nella foto allegata lo si intravedeva e mi balzò subito agli occhi una scritta in tedesco accompagnata da un inconfondibile “Cervia”.
La signora raccontò che suo padre era una marmista con bottega a Cervia che aveva avuto il compito dal Comune di smantellare il cimitero militare tedesco quando tutte le salme furono traslate al Passo della Futa. Dopo la morte di suo padre, fra le tante cose lasciate, vi era questa strana cassetta di legno e ferro del peso di svariati chilogrammi.
Nei giorni seguenti riuscì a vedere l’oggetto e pareva il forziere di un tesoro tanto era blindato e rifinito. Nella parte superiore inciso nel legno vi era scritto “Ehrenbuch der Ge-fallenen” ovvero “Libro d’Onore dei Caduti”. Di primo acchito rimasi immobile con gli occhi sgranati a fissare quel vecchio cimelio di oltre settant’anni che pareva costruito ieri tanto era ben conservato. Facendo forza su due clip laterali, lo strano oggetto si stese sul tavolo svelandone l’interno. Dentro alla cassetta, che così aperta fungeva da cornice, si trovava un libro, un libro fatto interamente di ferro.
Girando delicatamente la prima pagina se ne avvertiva il peso e la si poteva veder ruotare su di una costa cilindrica composta da tanti anelli uniti tra loro con grande precisione. Sfogliando le rigide pagine che componevano questo strano libro, mi sono reso conto che avevo davanti una lista di soldati tedeschi, per l’esattezza 1077, che erano i caduti presenti nel cimitero, o almeno una parte di questi, i più importanti o medagliati, probabilmente. Le pagine erano composte da lamiera levigata di bossoli di cannone pressati e tagliati, i nomi dei militari erano incisi sul metallo e sistemati in colonne ed elencati per grado, cognome, nome e data di morte. Si è così scoperto che vi furono seppelliti anche sei italiani.
Non avevo mai visto niente di simile, di libri d’onore dei caduti ne è pieno il mondo, ma sono tutti di carta, potete cercare quanto volete, sempre di carta li troverete. Per quale motivo per Cervia era stato costruito di ferro? Perché tutto questo impegno nel realizzare un oggetto così complesso per un cimitero che alla fine non era certo più importante di altri? Chi aveva costruito quest’opera di grande manualità e ingegneria? Chi erano e perché c’erano sei italiani in mezzo ai tedeschi
Ho saputo che furono scritte alcune lettere in passato che avevano come oggetto questo libro. Una di queste fu scritta in italiano nell’immediato Dopoguerra da un tedesco che durante la Seconda Guerra Mondiale si trovava nella nostra zona. Era indirizzata all’allora sindaco di Cervia Pilandri per informarlo che nel cimitero tedesco si trovava un libro di ferro con i nomi dei caduti. La lettera faceva riferimento ad una sorta di mappa che si sarebbe dovuta trovare dentro ad una cassetta situata in un muretto con sopra una croce. Questa mappa avrebbe poi indicato l’esatta ubicazione del libro che io, tramite la donna, ho saputo che si trovava incastonato dentro al basamento della stele alta quattro o cinque metri e situata al centro del cimitero. Suo padre si ritrovò il libro tra le mani mentre a colpi di martello cercava di demolirla; convinto di aver trovato qualcosa di prezioso si tenne nascosto il libro per tutta la vita, senza proferirne parola con nessuno.
Tratto da “Milano Marittima: storia di un sogno” di Thomas Venturi
ma ora dove si trova conservato questo straordinario libro ?
Probabilmente il più incredibile e curioso manufatto legato alla storia di Cervia e Milano Marittima