In questo articolo Nino Giunchi racconta la storia del palazzo del Comune di Cervia che conta ormai oltre 300 anni.
Il Palazzo del Comune di Cervia fu disegnato da Francesco Fontana, figlio di Carlo Fontana, uno dei più stimati e rinomati architetti della Roma del Settecento, e fu costruito in quattro anni dal 1702 al 1706.
La torretta dell’orologio fu aggiunta più tardi nel 1733. Nella torretta centrale si possono notare negli angoli della balaustra due pigne in sasso che spariranno dalle immagini degli anni venti in poi. Una di queste pigne si trova al MUSA.
Nel 1769 il Vescovo da in enfiteusi al Comune tutto il palazzo per “tre libre di cera bianca lavorata o per il prezzo corrispondente di Giuli nove da pagarsi ogni anno alla vigilia dei SS. Pietro e Paolo”.
Nel 1797, con l’ avvento di Napoleone, questa enfiteusi sparisce e anche dal 1814, con la fine di Napoleone, se ne perdono le tracce.
L’ultimo Vescovo residente, Federico Foschi, alla fine dell’ottocento, scartabellando fra le carte della Curia cervese, scopre che il Comune è in arretrato di oltre cento anni di pigione ed è così che il Vescovado, dal 1902, avrà un piano in più.
Scritto da Nino Giunchi