Secondo alcuni dati più volte letti e riportati, il censimento del 1936 dava come abitanti di Milano Marittima ben 822 persone. Secondo le stesse fonti, sarebbero diventate 1115 nel 1951 e 2092 nel 1961. Tralasciando i dati totalmente sballati di Wikipedia, tutti noi residenti “storici”, facendo calcoli anche approssimativi, siamo rimasti perplessi: in inverno a Milano Marittima così tanta gente non ci abitava nemmeno negli anni ’70. Nel 1936 e nel 1951 non c’erano ancora tutte le ville, i condomini, i residence che ci sono oggi. Facciamo un semplice calcolo: poniamo che ogni famiglia si componesse di 4/5 membri di media, moglie, marito più 2/3 figli, oppure 1 figlio e 2 anziani, oppure 2 figli e una domestica, dovremmo dividere 822 per 4/5 risultando così che nel 1936 a Milano Marittima risiedevano quasi 200 famiglie, il che è pura fantascienza. Basti pensare che alcune ville storiche, vicino al Canalino, risalgono a fine anni ’40, dove avrebbero abitato queste 200 famiglie e 822 persone? Dato che all’epoca tutta la parte abitata si comprendeva fra Rotonda don Minzoni e Rotonda Primo Maggio?
La Parrocchia, per esempio, contava su di una quindicina di famiglie. Infine è doveroso tenere conto del fatto che nel 1936 abitavano solo famiglie facoltose, alla media dei componenti di esse: mogli, mariti, figli, nonni, si deve aggiungere qualche domestico al seguito, come: autisti, cuochi, bambinaie, camerieri, giardinieri. Insomma, moltiplicando per 12 (numero delle prime famiglie milanesi) una media di 7/8 persone per famiglia, arriviamo alla cifra di 84/96 persone, cifra che si avvicina con verità alla stima del primo censimento del 1936 togliendovi però una cifra: quindi 82 e non 822.
Anche recentemente abbiamo dati alquanto contraddittori. Qualche anno fa qualcuno si lamentava che un quartiere con poco più di 1500 abitanti avesse un suo ufficio postale rispetto ad altri quartieri dove tale ufficio non esisteva o veniva chiuso. Alle ultime elezioni per i rappresentanti di zona, abbiamo letto che a Milano Marittima gli aventi diritto al voto sono addirittura 3020! insomma l’esatto doppio. Forse qui il problema è usare bene le parole: gli abitanti siamo solo noi che viviamo a Milano Marittima tutto l’anno; i residenti di Milano Marittima sono quelli che magari ci vengono solo nei weekend e fanno figurare l’appartamento qui come prima casa perché pagano meno di tasse…
Il Conte che non conta
Il numero esagerato di abitanti in inverno aveva un motivo: negli anni 50 e 60 le case al mare erano stratassate come bene di lusso e perciò i proprietari vi prendevano la residenza fittizia avvisando i vicini “locali” che se fossero venuti i controlli era un puro caso che non erano in casa.
Caro conte, capisco che dall’alto della sua casata disdegni tutto ciò che si allontana dalla rotonda 1° maggio ma le ricordo che fa e faceva parte di Milano Marittima anche la zona “povera” cioè quella zona dalla 1a rotonda (Don Minzoni) verso il portocanale e quella è sempre stata una zona abbastanza abitata anche in inverno. Solo di quelli che ricordo le potrei fare un elenco di una ventina di famiglie fra il viale 2 Giugno, Dante e Vittorio Veneto e, di certo, la cifra di 1.115 del 1951 potrebbe anche essere scarsa. Le farò un po’ di cognomi di famiglie riguardanti la parte più vicina al porto/canale: Sbrighi, Mussoni, Tonni, Cecchini, Lugaresi, Casanova, Lombardi, poi c’erano alcune famiglie delle quali non ricordo più il cognome come i proprietari della Pensione Sole (angolo Dante-2 Giugno) e i loro vicini (2 famiglie) poi ricordo alcuni del viale Vittorio Veneto fra i quali Savini, Abbondanza, Guerra, Pezza e loro vicini (almeno altre 4/5 famiglie delle quali non ricordo i cognomi) poi a risalire verso il centro la famiglia Sovera ma prima di loro i gestori del tabacchi, 2 famiglie che, d’estate, portavano i motoscafi da sci, uno lo chiamavano Fis-cion di soprannome e Keffer. Senza dilungarmi oltre fra i cognomi delle famiglie che ricordo e quelli che non ricordo (come quello di Torino marinaio e sua moglie Tersina) arriviamo ad un totale di circa un centinaio solo nei paraggi del porto/canale. In via Corridoni già nel 1948/50 vi erano una decina di famiglie più quelle di via Damiano Chiesa e dintorni. In quelle zone ricordo i Gennari, Del Duce, Zoffoli, Giulianini e tanti altri ancora.
Egregio lettore, evidentemente lei non legge l’italiano corrente né i miei articoli, nei quali ho sempre detto l’esatto opposto di ciò che lei non so perché mi mette in bocca, cioè che Milano Marittima non si esaurisce attorno alla Rotonda Primo Maggio! Quanto alle famiglie da lei citate alcune le ho ricordate anche io in vari articoli, perché le conosco! Prima di sparare a zero sarebbe il caso di leggere attentamente. Anzi, più volte ho sostenuto che proprio la zona della Rotonda Don Minzoni è il primo e più importante nucleo originario di Milano Marittima insistendovi le prime ville dei fondatori milanesi. Spero che stavolta mi abbia capito perché sono francamente stanco di essere offeso e travisato.
Il Conte
Cito testualmente il tuo articolo “… 2092 abitanti nel 1961… così tanta gente non ci abitava nemmeno negli anni 70…” . Abitavo nel 1961 alla 20esima traversa e solamente tra la 17esima e il canale della cupa (via Dux) a memoria (da 57enne che sono oggi) ho contato oltre 100 abitanti. Frequentavo le elementari mazzini (1966 al 1970 ) che aveva 2 sezioni (A e B) con circa 22/23 bambini per classe …quindi se c’erano circa 200 bambini vuol dire che c’erano oltre 150 famiglie ! Andavo a giocare al pomeriggio da amici che abitavano in viale leopardi-verdi ed anche lì ville e case tutte abitate (bagnini albergatori ecc). Perciò la mia non è per contestare i tuoi dati ma fissare un punto fisso : negli anni 70 è verosimile che abitassero a Milano Marittima circa 2000 persone. franco benvenuti
Buongiorno, complimenti per il blog!
Sto per trasferirmi a Milano Marittima e sarei curioso di avere, ad oggi, il dato più
esatto e aggiornato dei residenti (immagino più facile) e una stima degli abitanti di tutto l’anno per favore.
Grazie.
Un caro saluto
Davide Maranta