Dalla metà degli anni ’70 fino alla fine del ‘91 era facile incontrare Walter Chiari a Milano Marittima.
Milano Marittima era uno dei suoi “rifugi” preferiti, un logo dove si sentiva soltanto Walter, dove non c’erano giornalisti e paparazzi a importunarlo ma amici che, con discrezione, ammiravano l’artista e con l’ospitalità romagnola lo facevano sentire a casa.
Leggeva e scriveva moltissimo. Durante l’estate amava scrivere stando sotto ad uno degli ombrelloni della Piscina Guidazzi, sempre lo stesso. Era il suo preferito perché era sulla testata verso il mare, dietro ad una aiuola con un grande ulivo di Boemia e un bel cespuglio di pitosforo.
UNA GIORNATA DA RICORDARE IN COMPAGNIA DI WALTER CHIARI
Quel giorno arrivò a metà pomeriggio, ci salutò e si sistemò sotto al suo ombrellone, tirò fuori un block notes e iniziò a scrivere. Io e Stefano, il mio braccio destro, tenevamo i corsi di nuoto e alle 18,30 iniziava quello dei più bravi, la nostra “squadra”. Di solito si allenavano un’oretta con grinta e buona lena ma quel giorno, dopo che avevo dovuto ripetere due o tre volte un esercizio mi accorsi che erano distratti dalla presenza di un vip della caratura di Walter Chiari.
Per recuperare l’attenzione del gruppo chiesi a Walter se, alla fine dell’allenamento, avrebbe divertito i ragazzi con una delle sue memorabili barzellette. Subito, con la sua proverbiale disponibilità, si alzò avvicinandosi al bordo vasca e promise ai nostri allievi che, se avessero fatto i bravi, li avrebbe divertiti con una storiella. I ragazzi lavorarono bene e, come promesso, alle 19,30 li volle tutti seduti intorno a sé e iniziò a parlare.
Se dopo più di un’ora di spettacolo non fossero arrivate le prime telefonate dei genitori preoccupati nel non veder tornare i propri figli, chissà per quanto ancora ci avrebbe fatto morir dal ridere! Per lui essere di fronte a duemila persone in un teatro, a qualche milione di telespettatori il sabato sera in prima serata o seduto per terra insieme a una dozzina di bambini non faceva nessuna differenza: era sempre il semplice, geniale, disponibile Walter Chiari.
Franco Guidazzi