Un’altra differenza fra Cervia e Milano Marittima sta nel fatto che questa non ebbe sedi della Sinistra, ma ben tre dei Repubblicani (Bar Barbanti, la Taverna Verde e un villino in via Ariosto) e da subito fu legatissima al Fascismo. Vedi le Colonie (come quella vera cattedrale di edilizia razionalista della Varese) vedi le tante famiglie della sua élite che anche nel Dopoguerra non facevano mistero di essere ancora di quella idea. Una nota benzinaia riceveva laute mance quando sentivano che si chiamava Edda. E tutti quelli che oggi parlano tanto di cultura a Cervia, non penso abbiano mai sentito che a Milano Marittima dal 1973 ci fossero seminari estivi per universitari organizzati dal conte Giovanni Volpe, il famoso editore di destra, figlio di Gioacchino Volpe e cognato di Arnoldo Foa’. Ricordiamoci che due strutture tutt’oggi in funzione, Stadio Germano Todoli e Stella Maris, nascono per donazioni di Mussolini.

Quelle giornate particolari
Materiale fornito da Franco Balsamo

Nei documenti per la costruzione dello Stadio dei Pini (Delibera 7 Giugno 1939 n.143) si legge “Nelle visite che il Duce fece a Cervia il 20 Giugno 1938 con le sue munificenze di cui non gli saremo mai abbastanza grati, elargì 75.000 lire per la costruzione di un campo sportivo“. Riguardo la Stella Maris, che allora era Santa Maria della Vittoria, e la terra regalata dal Duce nel 1938 ai suoi amatissimi Francescani, cioè 19.580 mtq di area pinetale, stipularono Mario Anselmi “in religione Padre Emilio” ed il Commissario Prefettizio Mazzuccato Edmondo (addirittura un Sansepolcrista, tessera n.66). Riguardo Milano Marittima il Mazzuccato scrive “Località ABBASTANZA LONTANA da Cervia”. Allora, e per tanti decenni ancora, la distanza non era solo per la pineta di mezzo, la vera distanza era quella SOCIALE, con Milano Marittima un luogo elitario a parte ed oggi difficilmente descrivibile a chi non lo ha vissuto.

Quelle giornate particolari
La Stampa – 20 Giugno 1939

Il quotidiano LA STAMPA del 20 Giugno 1939 contiene un lungo articolo “Il Duce nel Ravennate” che si occupa della nostra città. Leggiamo frasi come “Il primo caloroso saluto gli è stato dato da Cervia ove donne e bambini sostavano in folla acclamando entusiasticamente al passaggio del Capo del Governo la cui visita, pur non preannunciata, era attesa, quasi sentita dalla sensibilità istintiva del popolo”. A Savio invece “È in attesa tutta la popolazione, centinaia e centinaia di fascisti e operai, lo accoglie un uragano di applausi”. Dipoi il Duce “inseguito dalle grida di entusiasmo del popolo acclamante” arriva ai due Castiglione” ovunque salutato dai fascisti e dal popolo con deliranti manifestazioni”. Viale Roma a Cervia era Viale Benito Mussolini e Viale Matteotti era Viale Arnaldo Mussolini. Tuttora alcuni chiamano Viale Dux il Nullo Baldini. Recentemente (Carlino 22/1/17) l’avvocato Ludovico Giardini, habitué e vero “personaggio” di Milano Marittima che da piccolo trovavo spesso vicino a me allo Sporting, nipote di Baldini, ha ricordato l’atteggiamento non ostile di Mussolini nei riguardi di suo nonno, per le comuni origini romagnole e socialiste.

Il Conte che non conta

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