Voi che oggi parlate tanto di Milano Marittima senza saperne nulla, che vi bevete senza problemi tutta la propaganda e invece mettete sempre in discussione chi come me vi racconta la verità, anzi la storia, avete pure (tra gli altri) il vizio di credere che nel passato della mia cittadina non ci siano mai state persone lungimiranti e propositive e che abbiamo avuto progetti per renderla sempre migliore.

Eppure, quante volte vi ho scritto di progetti assolutamente innovativi come il “Vietti Violi”, ideato nell’anteguerra per dotare Milano Marittima di un vero villaggio dello sport multifunzionale? O del bellissimo progetto di padre Geremia Ronconi per fare della Stella Maris un polo multifunzionale e non solo religioso? Andate a rileggere i miei articoli su come Cervia abbia sempre remato contro Milano Marittima e la sua gente, la rogna non è recente ma viene da lontano.

Le ultime sparate propagandistiche mi danno l’occasione di mettervi al corrente di altri due progetti che avrebbero aiutato lo sviluppo di Milano Marittima, ma che ovviamente sono stati affossati dai soliti bravi cervesi.
Il day hospital d’eccellenza. Secondo vari articoli recenti, ultimo quello del Carlino 6 Marzo 2025, il Comune vuole realizzare “una struttura innovativa polivalente destinata a soddisfare le necessità (?) di comunicazione ed espressione artistica e culturale” di Milano Marittima oltre a “conferenze e incontri“. Posto che una sala congressi già l’abbiamo in via Jelena Gora, sarebbe da capire chi dovrebbe venire a fare mostre e iniziative culturali a Milano Marittima, manco fossimo al San Domenico di Forlì, e sarebbe anche da capire quali e quanti hotel sarebbero aperti in appoggio a questo presunto movimento turistico specialmente in inverno quando sappiamo che anche sotto Natale sono praticamente tutti chiusi.
Eppure, veniamo al punto. Proprio poco distante dal Garage Europa, qualche anno fa fu bocciato un utilissimo progetto di struttura davvero innovativa per la città (Cervia e forese inclusi, visto che sappiamo le vicende poco felici dell’ospedale) e le vere necessità della gente, ovvero il progetto che era stato presentato per trasformare la cessata struttura della colonia dei Camilliani in un day hospital di assoluta eccellenza. Il progetto era stato pensato da padre Giuseppe Colombo che avrebbe coinvolto medici del San Camillo di Milano e compreso un eliporto difronte (oggi ovviamente appartamenti). Proposta ovviamente bocciata (sappiamo anche grazie a chi) lasciando fra lacrime e delusione padre Colombo che tanto amava la nostra (sua e mia e di pochi altri ormai) Milano Marittima.
Villaggio Azzurro. Nella località che a chiacchiere parla di turismo d’élite, ma apre a raffica family hotel per il proletariato, anche le proposte per un turismo più scelto sono sempre state bocciate. Una fu l’intenzione di creare a Milano Marittima (gli hotel da riconvertire erano già stati individuati) una sorta di Villaggio Azzurro per la vacanza dei nostri piloti militari e rispettive famiglie. Sicuramente più utile turisticamente anche della nuova proposta di aumentare i posti dello Stadio dei Pini e la fumosa idea di portare qui gli sportivi di livello nazionale. Abbiamo già avuto l’esperienza pessima di Campioni che, in teoria, doveva avere chissà che riscontri mediatici ed invece è stata subito un flop dove gli unici a guadagnare davvero, scusate la battuta, che poi è vera, sono stati solo quelli del chiosco di piadina difronte agli alloggi dei ragazzi che oltre a fare gli spocchiosi fighetti al Pineta e nei baretti vicini, non facevano altro.
Questi due esempi, questi due episodi che sicuramente nessuno di voi conosce, sono solo parte di una lunga storia che, ovviamente, nessuno ha interesse a raccontarvi. Quindi, prima di riempirvi la bocca di stupidaggini e di ignoranza, sarebbe il caso che vi leggeste questo blog che è stato creato apposta per la vera storia di Milano Marittima.
Il Conte Ottavio Ausiello Mazzi