Incentivare la cura del verde anche nei privati, un’iniziativa che a Milano Marittima non è certo una novità per i vecchi residenti.
A Milano Marittima come sono vecchie le novità. Quando vi dico che avevamo già tutto non è una esagerazione e questo insisto a dirlo soprattutto a beneficio di quelli che, oggi, credono che Milano Marittima abbia iniziato a vivere o addirittura civilizzarsi da quando lui o lei hanno preso casa o hanno iniziato a venirci in vacanza. È tanto un fattore di ignoranza quanto, più spesso, di arroganza.
L’INIZIATIVA CERVIA GIARDINI FIORITI
Per esempio. Condivido al mille percento la recente, lodevole, iniziativa Cervia Giardini Fioriti, che vuole incentivare il verde cittadino, anche se la vedo un po’ dura perché è difficile sensibilizzare in questo senso chi magari ha fatto segare tutti gli alberi di casa sua per togliersi definitivamente le spese di manutenzione e adesso dovrebbe sborsare nuovi soldini per aggiungere piante e fiori.
Volantini e comunicazioni di palazzo “Cervia Giardini Fioriti un mare di fiori e di bellezza nel cuore della riviera, rendiamo ancora più bella la nostra città” invita alla partecipazione tutti, il che è sempre una cosa molto buona e giusta, quando c’è una comunità, ma forse a Milano Marittima una comunità, per di più partecipativa, un tempo c’era, oggi forse non più.
I VECCHI RESIDENTI HANNO SEMPRE INCENTIVATO IL VERDE
Ci scrivono a noi residenti “abbiamo bisogno del vostro aiuto abbellendo gli spazi ve vi circondano, giardini, terrazze, dehors, vetrine, ecc…”. Innanzitutto sarebbe da chiedersi se c’è bisogno di una rinascita del verde della città e quale è la causa che ha creato questo bisogno, posto che Milano Marittima nasce verde, anzi nasce dentro al verde già nel 1912 e senza che ci fosse bisogno di iniziative ufficiali come questa che, ripeto, è ottima e lodevolissima. Noi veri residenti ed operatori a vario titolo abbiamo da sempre incentivato curato e protetto il verde nostrano!
A titolo personale posso ricordare le cascate di gerani che mia madre aveva sui nostri balconi di casa, poi la quantità di fiori piantati periodicamente nella aiuola davanti al nostro negozio, per non dire dei fiori o siepi che avevamo piantato anche nella fascia verde che faceva da cornice ai marciapiedi, poi tombata anni dopo a partire da Viale Matteotti. Una fascia, una cornice verde dove le file di pini respiravano e che dava l’idea di passeggiare in un vialetto di un giardino, ogni tanto qualche aiuola rettangolare curata dal Comune, delimitate da una rete di ferri bianchi ad archetto poi sostituiti da cilindri sempre di bianco marmo. Poi è sparito tutto con i successivi lavori di rifacimento dei marciapiedi.
E non parliamo di condomini, ville, hotel, dove c’era di tutto, a partire da copiose cascate di glicini, per passare a pergolati di uva fragola, ciliegi, alberi di fico e intere siepi di rose! Pensate ai verdi parterre dell’Anello del Pino come ad un enorme tappeto di margherite e di viole e qua e là rigogliosi cespugli di rucola. Quando andavo a giocare, quasi mi dispiaceva pestare tutte quelle margherite, ma non si poteva fare diversamente e ricordo, fra l’altro, che tutto il perimetro aveva uno steccato fatto con tronchi di legno di pino.
Forse qualcuno al massimo ricorderà la cascata di fiori che si affacciava sul Canalino, o la vera serra piantata fuori e dentro i locali come al ristorante Le Jardin (il nome dice tutto), e mi ricordo che al primo colpo d’occhio mi sembrava addirittura eccessivo, oggi sarebbe invece un intervento fra i più interessanti, come li incentiva l’iniziativa di cui sopra per capirci.
Come sempre, ci tengo semplicemente a ricordare a tutti che noi di Milano Marittima non abbiamo vissuto per tanti anni sui pini ed oggi abbiamo bisogno di qualcuno che ci venga ad insegnare come vivere la nostra, ripeto, nostra cittadina. Tutte le nostre famiglie, chi col negozio, chi col bagno, chi con l’albergo, chi con altre attività e comunque tutti vivendo qua davvero 365 giorni l’anno hanno sempre contribuito fattivamente allo sviluppo e all’estetica, perché prima che offrire un luogo gradevole ai turisti, ci piaceva offrire un luogo gradevole di vita a noi stessi.
Il Conte Ottavio Ausiello Mazzi