E anche il grande scrittore e giornalista Luca Goldoni ci ha lasciato, in questo 2023 che ha visto la scomparsa di tantissimi volti storici di Milano Marittima.
Luca Goldoni Aveva 95 anni ed era legato a Milano Marittima dal 1960. Dal 1974 era diventato mio dirimpettaio, e su questo mi prendeva in giro quando avevamo occasione di parlare della nostra Milano marittima “Sono venuto nel 1974 perché avevo saputo che eri nato tu”, diceva scherzosamente.
Era rimasto legato al Piccolo Parioli (così era chiamato il tratto fra la 6a e la 10a traversa ndr) anche dopo aver lasciato l’appartamento della Settima Traversa, andando all’hotel Bellettini e frequentando il nostro piazzale, fra Ottava e Nona traversa, allora stimato il più bello di tutta Milano Marittima, e mentre faceva le foto per le copertine dei libri da Gabriele Benini, la moglie veniva nella nostra boutique La Tartana.
L’AMORE DI LUCA GOLDONI PER MILANO MARITTIMA
Amava davvero la località, ne scriveva sempre, talvolta anche senza nominarla, come le bellissime righe dedicate alla Stella Maris in uno dei suoi ultimi libri, quei libri che presentava sempre dal suo carissimo amico Neddo Cicognani, che organizzava gli incontri con i grandi autori dal 1970.
Forse nessuno oggi lo sa, o forse non lo si vuole ricordare, che se abbiamo il Golf Club praticamente lo dobbiamo a lui. Fece un articolo in prima pagina su un quotidiano nazionale, quando invece la locale amministrazione era fermamente contraria, come è sempre stata quando qualcuno ha fatto proposte di livello per migliorare Milano Marittima.
FU IL PRIMO A DENUNCIARE IL NUOVO ANDAZZO DELLA LOCALITÀ
E come i genitori che amano i loro figli e li sgridano sonoramente quando sbagliano, anche Luca Goldoni non le mandava certo a dire. Fu il primo ed inascoltato (anzi sfottuto) a denunciare il nuovo andazzo della località, quando ancora si sarebbe potuto evitare il peggio, con un bellissimo articolo sul Carlino del 9 Settembre 2008 intitolato “Milano Marittima mia, sei una nobile decaduta”. Addirittura parlava del non uso delle rendite dei parcheggi a pagamento, allora molti meno di oggi, per migliorare la località.
Era avanti Luca Goldoni quando ai tempi già scriveva delle sale pranzo degli hotel ridotte a mense aziendali, del caos e dei rumori del nuovo turismo movidesco e, dulcis in fundo, che per noi era sfiorita la qualità della vita, altro che balle.
Nell’articolo del Carlino del 12 Agosto 2011 intitolato “Milano Marittima c’era questo è c’era quello” la buttava elegantemente sull’ironico “Bulli e pupe scatenati in bolge notturne sui viali, riuniti per aperitivi serali, lei tanga e stivali, lui col torace ipertatuato”. Sembra di vedere l’estate 2023, era il 2011.
La spiegazione, anche, della perdita di tanta clientela storica, la clientela normale “Oggi chi pranza in hotel sobbalza agli strilli dei marmocchi assatanati”, e non aveva ancora visto fior di hotel 4 stelle diventare family!
Tutta una vision nell’articolo del Carlino dell’11 Luglio 2019 “Il mio partito delle vacanze” dove scriveva “Io sono del partito di Milano Marittima (…) ma a Milano Marittima non sono mai andato per il mare, sono andato per la terra, per la gente, il mare per noi del partito di Milano Marittima potrebbe anche non esserci”. Anche qui che differenza con i turisti del weekend, quelli del solo mare, magari con la seconda casa, e che di noi residenti di Milano Marittima se ne fregano, manco un buongiorno ai vicini, ormai sempre più rari, come rari sono gli uomini ed i giornalisti stile Luca Goldoni…
Il Conte Ottavio Ausiello Mazzi