Tanti vogliono il rilancio di Milano Marittima, ma poi nella pratica ogni fine stagione sta andando peggio e finalmente qualcuno lo dice.

A Milano Marittima finalmente qualcuno che dice la verità, che dice le cose come stanno, perché le vive, le vede e le subisce, esattamente come me. Io scrivo su questo blog, altri fanno interviste sulla stampa locale, come l’articolo pubblicato sul Corriere del 13 settembre 2023 e le interviste a Daniela Monti e Monica Ciartapica, che ringrazio, ma voglio partire da una cartolina prima che da loro.

UNA CARTOLINA DELLE TANTE MA SIGNIFICATIVA COME POCHE

milano marittima

Un riassunto visivo della nostra offerta turistica e delle nostre anime locali, un’immagine che letta debitamente vale mille articoli. Due foto divise da una linea orizzontale, una sorta di confine fra due mondi, fra due tipologie di turismo anche. Sopra il porto di Cervia quando era ancora un vero porto con le barche tipiche, il faro, la vecchia città di mare ancorata ai suoi secoli di storia e al turismo popolare. Sotto un fighissimo motoscafo che sfreccia sulle acque della Milano al mare, la località moderna, dei confort e del turismo elitario e danaroso.

Poi passano gli anni e il blasone di Milano Marittima diventa sempre più opaco e sotto resta solo il motto caro a troppi imprenditori “Tanto qui la gente verrà sempre!” Ed ecco che per immobilismo e scelte sbagliate verso un turismo giovanile e proletario, siamo finiti dalla gente con la “G” maiuscola alla gente con la “g”minuscola. Alla prima minima crisi è normale che le fasce più povere siano le prime a risentirne, e poi Milano Marittima da anni offre sempre meno in troppi settori, un’estate non si risolve con un carnevale anni ’70 di una sera, per quanto bello possa essere.

FINALMENTE QUALCUNO SINCERO A MILANO MARITTIMA

Ecco spiegato l’articolo e le dichiarazioni apparse sul Corriere del 13 settembre 2023, dove si leggevano frasi come “Inflazione ed alluvione frenano anche il commercio di Cervia e Milano Marittima (…) limitata capacità di spesa (…) Commercio in ginocchio nel corso della stagione”.

Dice giustamente Daniela Monti “L’estate è partita tardissimo, comunque a Cervia per me le cose sono andate bene (…) invece Milano Marittima è in sofferenza, nel mio negozio (Area51 ndr) si è lavorato molto meno vendendo le cose di minor prezzo. Tanta fatica invece per i marchi affermati. Mima è in affanno e non parlo solo per me“. Onore alla sincerità! La dimostrazione che col turismo ciabattone proletario una località turistica, non parliamo poi di una Milano Marittima, non può stare in piedi!

Una frase di Ciarrapica riassume quello che vi scrivo da anni, cari lettori, ovvero che un’attività costa fior di soldi qualsiasi essa sia e, senza fare scontrini, anche solo tenere le luci accese diventa un costo difficilmente sostenibile, e d’inverno non si campa e non si pagano le spese con gli articoli di Propaganda Life e soci.

Il Conte Ottavio Ausiello Mazzi

3 risposte

  1. Se il top è diventato Tezuk e’tutto dire .. cianfrusaglie di scarsa qualità per non dire cineserie ben infiocchettate ..be Mima ha preso a somigliargli . Boutique che hanno lasciato il posto a pachistani e catene da ipermercati dicono poi il resto … ormai meglio Cervia , meglio Cesenatico … Farle rialzare la testa credo sia dura…

    1. Sono convinta che tu non conosca il marchio Tezuk, i costumi sono di alta qualità e gli abiti, di cotone e seta o cotone o viscosa, e fatti con amore in Italia, ci sono altri marchi che probabilmente producono in Cina, ormai sono più rari quelli che non lo fanno, le borse sono Made in Cina ma sono regali ben apprezzati. Cesenatico non è al livello di Milano Marittima o di Cervia ma i gusti sono personali. Emanuela

  2. Da non residente ma da persona che frequenta Milano Marittima dalla nascita, la tendenza sembra evidente: Cervia sta diventando un gioiellino a discapito di Milano Marittima. Comprensibile forse dal punto di vista dei cervesi, ma nel medio/lungo termine farebbero bene a tenere a mente che il nome di Milano Marittima è quello che ha attirato per decenni turisti da tutta Italia ed Europa, non credo convenga nemmeno a loro che venga ridotta ad un semplice sobborgo di Cervia.

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