Sono stati elaborati i dati dei primi 6 mesi dell’anno che hanno evidenziato un calo dei turisti dell’11% a Cervia.

Si registra un calo dei turisti attorno all’11% circa su presenze e arrivi nel mese di giugno, rispetto allo stesso mese del 2022, dovuto alle minori presenze di italiani (-12,59%). Flessione molto minore quella delle presenze di turisti stranieri (-4,44%). Inferiore invece il calo nei dati complessivi dei primi 6 mesi dell’anno in cui gli arrivi sono a -2,75% e le presenze a -5,55%.

Turisti in calo a Cervia nei primi 6 mesi del 2023

IL COMMENTO DEL SINDACO SUL CALO DEI TURISTI

Su Facebook il sindaco Massimo Medri commenta così i dati sui turisti: “Le conclusioni naturalmente le trarremo nei prossimi mesi, quando avremo i dati di luglio, agosto e settembre. L’inflazione e l’aumento generalizzato dei prezzi, uniti all’erosione del potere di acquisto delle famiglie italiane, oltre all’alluvione che ha colpito in particolare il ravennate, hanno sicuramente influito in maniera determinante su questi numeri. Un dato positivo è quello dell’incremento delle presenze provenienti da alcune nazioni come Repubblica Ceca, Polonia, Francia e Belgio.”

IL NOSTRO PUNTO DI VISTA

Dunque, come sempre nessun mea culpa, ogni volta è colpa di fattori esterni e non viene mai fatta autocritica. Basta guardare i dati del turismo italiano per capire che qualcosa non va solo da noi.

Dati che parlano di un boom delle presenze nazionali ma soprattutto straniere (qui l’articolo di Sky tg24) anche in mesi antecedenti la nostra alluvione di maggio, quindi di cosa stiamo parlando? Nell’articolo si dice proprio che nei primi quattro mesi di quest’anno la presenza di turisti dall’estero è esplosa. Dalle città d’arte al mare, dalla montagna ai laghi fino ai borghi: tra gennaio e aprile i pernottamenti di stranieri non residenti sono stati 12,7 milioni”. A Cervia siamo esplosi al contrario…

Ormai, diciamocelo, a livello turistico l’alluvione non può più essere usata come scusa e fra l’altro noi abbiamo sempre riempito i nostri Bunker Tour anche subito dopo il fattaccio. Ricordo ancora quando dopo l’alluvione si cercava un capro espiatorio per l’estate, vista la partenza in negativo dell’annata, e ci si lamentava del terrorismo mediatico che facevano all’estero, che avrebbe spaventato i turisti stranieri, quando poi invece i numeri hanno decretato che sono stati proprio quelli che a Cervia hanno registrato il calo minore.

Se poi ci vogliamo mettere il discorso del potere d’acquisto, noi continuiamo a ripetere che puntare su un target di turismo sbagliato, sopratutto per quanto riguarda Milano Marittima, è una scelta che non ci porterà da nessuna parte. Bisognava mantenere il turismo originario della cittadina, che per ovvi motivi è anche quello che sempre ha meno risentito, o non ha risentito affatto, delle varie crisi economiche e ha sempre avuto ottime facoltà di spesa a beneficio di tutto il contesto.

da turistici 2023
Fonte: DAS

L’articolo di Sky tg24, ma non solo quello, ce ne sono tanti altri, conferma che il turismo va a gonfie vele in zone d’Italia dove si paga molto di più che a Milano Marittima, quindi la storia che non c’è gente perché abbiamo prezzi troppo alti è una bufala.

Thomas Venturi

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