Un turista decennale di Milano Marittima scopre l’acqua calda denunciando la musica a tutto volume che disturba persino i bagni limitrofi.

Dov’è la novità? Dov’è la notizia? La musica, che dovrebbe essere un piacevole sottofondo, diventa invece un incubo? Bella scoperta a Milano Marittima, anzi MiMa, quella che da oltre 20 anni, ripeto 20 anni, è votata al casinificio h24! Ve lo scrivo da anni, oggi a me, domani a te. È un cancro le cui metastasi possono solo propagarsi, visto che non c’è la volontà di curarlo. Il male andava amputato alla radice, sul nascere, anni ed anni fa, ed invece…

LA DENUNCIA DEL TURISTA SULLA MUSICA A MILANO MARITTIMA

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Oggi mi trovo sul Corriere Romagna un’intervista-denuncia di un turista bolognese di lungo corso dal titolo “Musica troppo alta dal bagno vicino, costretti ad andare via dalla spiaggia”. Il turista dice “Dalle 17 in poi viene diffusa musica ad un volume talmente alto che rende impossibile ai clienti dei bagni adiacenti rimanere in spiaggia (…) situazione per la seconda estate di fila sulla spiaggia di Milano Marittima dove posseggo un appartamento per le vacanze (…) ho inviato decine di segnalazioni ed una lettera al Comune (…) mi chiedo come sia possibile che il comune di Cervia non ponga fine, anche con la revoca della licenza se necessario, ad una situazione che danneggia enormemente i soggetti economici limitrofi ed offre un immagine del tutto distorta della località ai turisti (…) peraltro trovo insopportabile l’idea di dover cambiare stabilimento, che frequento da decenni, per un attività che non rispetta le regole”.

Per carità, tutto assolutamente giusto e condivisibile, caro Luca Fratti, ma mi sorgono spontanee delle perplessità. Da sedicente turista decennale si accorge solo adesso di un problema che esiste da oltre 20 anni in tutta Milano Marittima? O se ne è accorto solo adesso perché il problema la tocca di persona? Se per lei è insopportabile spostarsi di bagno, si figuri noi che qui abbiamo casa da sempre e siamo stati molte volte invitati, per dirla in modo carino, ad andarcene da Milano Marittima se il nuovo andazzo casinaro non era di nostro gradimento. Basti dire che i gestori del bar che ho sotto casa, alternativamente italiani, cubani, spagnoli e brasiliani per 15 anni hanno sparato musica dalle otto di sera alle cinque del mattino che arrivava a sentirsi fino a quattro/cinque traverse di distanza, figuriamoci se non conosco il problema dei decibel.

Mi dispiace, su una cosa proprio non ci siamo, l’immagine del casino data dal bagno con la musica a tutto volume non è un immagine del tutto distorta della località ma purtroppo è proprio la nuova immagine corretta di quello che è sul serio la Milano Marittima di questi anni, e purtroppo oltre l’immagine c’è la sostanza! Tanto non si viene puniti, tutto resta nella carta e nell’ipotesi.

Giustamente lei chiede spiegazioni, chiede eventuali sanzioni pesanti, ma dovrebbe sapere ormai quale sia l’andazzo della città della movida perpetua. Movida, quella bella parolina che tanto piace, per non dire invece in italiano più corretto ed onesto: bordello perpetuo, incentivato ed impunito.

Lei parla di enormi danni economici alle attività limitrofe. Verissimo, ma anche a tante altre che hanno visto scappare la propria clientela, una bella clientela internazionale, importante a livello sociale ed economico, e che hanno dovuto per questo chiudere bottega, come la boutique di alta moda dei miei genitori (ne ho parlato qui), una vera istituzione di Milano Marittima. Decenni di lavoro, di investimenti, di amore e passione per il proprio mestiere, la propria città, i propri clienti, buttati letteralmente nel cesso.

Il Conte Ottavio Ausiello Mazzi

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