Siamo stati alla presentazione del Woodpecker di Milano Marittima e siamo pronti a raccontarvi le nostre impressioni.
Quella di ieri, mercoledì 28 giugno 2023, è stata una serata storica per Milano Marittima che, dopo mezzo secolo, ha visto risorgere dalle sue ceneri il celebre Woodpecker. Lo scettro è passato, anche se indirettamente, dal visionario ideatore De Maria alla famiglia Guerrini. Un passaggio del testimone carico di responsabilità e di aspettative, perché quel locale negli anni ’70 faceva concorrenza al Savioli di Riccione e fu a lungo più importante del Pineta.
Sarà riuscita la famiglia Guerrini, in questo viaggio iniziato nel 2018 e conclusosi solo ieri, a tenere alto il nome del Woodpecker Night Club di Milano Marittima? Scopriamolo.
WOODPECKER, BACK TO THE FUTURE
Bisogna ammetterlo, il colpo d’occhio quando si salgono le scale e si butta lo sguardo per la prima volta all’interno di quel cratere immerso nel nulla è davvero impressionante, da lasciare senza fiato. Subito è venuta alla mente la foto che vi postiamo qui sotto, risalente agli anni ’70, e ad un tratto ci siamo dimenticati di essere nel nuovo millennio.
Basta scendere le scale, ancora quelle originali, per rendersi conto che il lavoro di restauro è stato davvero magistrale.
Il pavimento è ancora quello degli anni ’70 ma risistemato e tirato a lucido, il bar coperto è stato completamente ricostruito e realizzato con uno stile minimale che strizza l’occhio al passato, per non parlare poi della vera star del locale, la cupola in vetroresina innalzata dai Fabbri Ferrai di Forlì nel 1966, che è stata perfettamente preservata insieme ai graffiti di Blu, l’artista italiano che Il Guardian ha segnalato come uno dei dieci migliori street artist in circolazione.
UN SOGNO CHE SI REALIZZA
Questa rinascita del Woodpecker ha pienamente appagato le nostre aspettative ed è per noi un sogno che si è realizzato perché, anche se ce lo si dimentica un po’ troppo facilmente, questo blog ha dato la spinta iniziale a tutto quanto riaccendendo i riflettori sul locale nel 2012 con un’intervista all’ex proprietario De maria (qui l’articolo) e realizzando nel 2014 con la RAI un documentario sulla sua storia (qui l’articolo) da cui è seguito il bando e tutto quello che vediamo oggi.
CONLUSIONI
Questa nuova iterazione del Woodpecker convince e l’amore che la famiglia Guerrini ha riposto nel progetto è tangibile e sprizza da ogni singolo dettaglio architettonico e fascio di luce che illumina il cielo sopra la cupola.
Milano Marittima ad oggi si trova a riavere uno dei locali da ballo più affascinanti della penisola italiana e il potenziale è davvero enorme proprio per la sua unicità. Non ci resta che fare il nostro più grande in bocca al lupo ai nuovi gestori con la speranza che i suoi 50 anni di abbandono rimangano solo un triste ricordo.
P.S. Sì, lo sappiamo a cosa state pensando, questa notte ci avete tempestato di domande sui social su quella cosa lì. Abbiamo passato oltre due ore al Woodpecker e non siamo stati punti nemmeno una volta. Le zanzare ci sono, le abbiamo viste sulla cima della duna e un paio le abbiamo dovute scacciare, ma scese le scale non ne abbiamo più viste e non siamo stati infastiditi da nessun insetto. Quindi no, in base alla nostra esperienza personale le zanzare non sono un problema.
Thomas Venturi
Se resterà solo una discoteca ,come sembra dall attuale impostazione,i poveri nostalgici come me,che frequentavano il locale negli anni 70,e che sono un po’ fuori età,si dovranno accontentare dei video sui social….peccato!!!