L’Ass. Felicori avanza l’idea di un bosco verticale alla Varese, ma prima di pensare al verde verticale bisognerebbe pensare a quello già presente orizzontale.

Sarà perché sono laureato in archivistica ma ho tutta una collezione ormai datata di articoli di giornale dove si annunciano nuovi mirabolanti interventi a vecchie strutture di Milano Marittima o proposte estemporanee come quella di realizzare un bosco verticale alla Colonia Varese.

L’IDEA DEL BOSCO VERTICALE

Il Corriere del 26 Giugno 2023 (L’articolo completo qui) riportava “Un bosco verticale al centro di un grande parco a pochi passi dal mare, una proposta lanciata dall’assessore regionale Mauro Felicori. Non più usi residenziali ma un bosco verticale (…) perché la Varese sarebbe un nodo irrisolto nel tessuto urbano già negli anni ’50, senza trovare nei decenni successivi una nuova destinazione d’uso”. Continua l’assessore “Ne nascerebbe un parco pubblico meraviglioso in una costa che non ha bisogno di costruire ed il pensiero va alla possibilità di raccordo con la pista ciclo pedonale del lungomare e Viale Matteotti. L’assessore Mauro Felicori aggiunge “Ci vuole uno studio di ingegneria per capire se la messa in sicurezza ha un costo affrontabile” e La riviera ha bisogno di più verde e non di nuove costruzioni (…) ho parlato col sindaco Massimo Medri che si è appassionato al tema”. Francamente leggendo queste righe si resta allibiti.

Bosco verticale, una moda che purtroppo ha preso sempre più piede anche a Milano Marittima, dove prima si fa tabula rasa di verde e alberi e poi si riempiono i balconi di boscaglia tanto da farli sembrare vecchi bunker mimetizzati per eventuali incursioni aeree.

bosco verticale colonia varese

Ridicolo è dire poco. Evidentemente sfugge che tutta Milano Marittima era di per sé, fin dalla sua nascita, un parco nell’urbe, anzi una città ricavata dentro un bosco, una unicità assoluta che si è fatto di tutto per annullare

LA COLONIA VARESE

Nodo irrisolto, non si è trovata nuova destinazione d’uso dopo gli anni 50. Balle! Ve lo abbiamo scritto tante volte che le grandi proposte da parte di imprenditori di livello nazionale e internazionale, capaci di assumersi tutte le spese possibili, non sono mancate, specialmente fra gli anni ’70 ed ’80. Se nessuna di queste proposte è stata accettata da chi di dovere, il problema è di… chi di dovere! Chi fra l’altro non ha mai fatto applicare le sue stesse ordinanze per mantenere decorosamente la struttura, fra l’altro privando di lauti introiti le casse pubbliche.

A chi non è di Milano Marittima, o è arrivato di recente, o semplicemente è giovane, sfugge che questa area a fine anni ’70 inizi ’80 era praticamente senza alberi ed ospitava in estate il circo ed il luna park di Milano Marittima.

bosco verticale colonia varese milano marittima
Il luna park nel cortile della Colonia Varese

Fra l’altro la riprova che gli alberi che poi sono cresciuti e quelli che già c’erano non hanno avuto alcun problema dalle presunte infiltrazioni di acqua salata che invece in tutto il resto di Milano Marittima avrebbe seccato il mondo. Davvero strano, non trovate?

LA CEMENTIFICAZIONE

L’assessore dice che non c’è bisogno di nuove costruzioni. Evidentemente non ha mai visto Milano Marittima in questi ultimi anni, anzi proprio adesso che pullula di cantieri che tirano giù case come castelli di carte e le sostituiscono con enormi casermoni a più piani.

bosco verticale colonia varese milano marittima

Ci vuole uno studio di ingegneria per capire se la messa in sicurezza ha un costo affrontabile. Beh, veramente la messa in sicurezza sarebbe la meno, più importante sarebbe calcolare i costi di mantenimento del verde verticale, costi assurdi per comuni in crisi nel mantenere il verde già presente a Milano Marittima.

E in fine fa davvero ridere alla fine dell’articolo leggere del sindaco appassionato all’argomento! Ma i permessi per costruire e gli oneri di urbanizzazione escono dal Comune o dal fornaio?

Il Conte Ottavio Ausiello Mazzi

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