La messa in vendita del noto ristorante ha suscitato stupore in tutte quelle persone che non hanno ancora ben chiara la situazione della Milano Marittima attuale.

La notizia che si vende un noto ristorante di Milano Marittima, fra l’altro ad una cifra stranamente bassa rispetto all’andazzo generale e alla nomea del locale, è il riassunto della situazione stagnante che ammorba ormai da troppi anni la mia Milano Marittima. Strano, poi, che tutti i sedicenti professori di Milano Marittima non abbiano debita contezza che sul mercato abbiamo un treno di attività in vendita proprio in centro, segno che fuori dei discorsi di facciata la situazione è poco simpatica.

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Il ristorante in vendita

MILANO MARITTIMA IN VENDITA

Nei viali Gramsci e Milano sono diverse le attività di gelateria, pizzeria, calzature, biancheria, bar anche di nome che sono messi in vendita. Tutti a dire che credono in Milano Marittima, in una sua prossima ripresa, anzi rivalsa, tutti a dire che si fa la fila per investirci, ed invece c’è il si salvi chi può.

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L’intervista sul Corriere Romagna del 20 Giugno 2023

I PUNTI SALIENTI DELL’INTERVISTA

L’intervista al ristoratore forlivese arrivato 20 anni fa, cioè in fase già ampiamente declinante della località, per di più dirigente della Pro Loco trionfante, ha detto finalmente quello che potete leggere in tanti miei articoli pregressi dal 2012 ad oggi, cose come “A Milano Marittima la stagione è diventata troppo corta”. Esatto, sì e no 3 mesi contro i quasi 7 di una volta, e sarebbe da chiedersi per colpa di chi e di quali cazzate questo è successo. Troppo facile dire che è cambiato il turismo, il turismo è stato cambiato.

Il ristoratore aggiunge che “sono ormai 2 o 3 anni che gli affari non vanno al massimo”. Nel caso specifico si era capito quando avevano aperto anche la piadineria, certamente non sinonimo di frequentazioni vip. E comunque sono già 20 anni, non 2, che tutta Milano Marittima è nelle pesche perché gli è mancata la sua vera clientela.

“Tutto si concentra sulla spiaggia”. Grazie della rivelazione. Basti pensare al lungomare di nuova realizzazione che solo i fessi vedono come un’operazione urbanistica e non per quello che davvero è: un’operazione puramente commerciale per offrire agli stabilimenti balneari una splendida passeggiata h24, a maggior ragione adesso che sono tutti ristoranti, dove dovrà d’ora in poi gravitare tutta la vita di Milano Marittima. Già alcuni stabilimenti hanno anche la zona commerciale, il resto arriverà, eccome se arriverà, e a quel punto tanti saluti non solo a viali come il Matteotti, già bello che morto ammazzato, ma anche al centro che è in agonia.

“Ci sono poche attrattive”. Francamente, se le attrattive sono del livello di certe paesanate che abbiamo visto, meglio non averne. E quando c’era la clientela vera di Milano Marittima non ce n’era bisogno perché Milano Marittima stessa era la grande attrattiva. Adesso si chiedono eventi perché la gente di livello medio basso o bassissimo che ormai popola la località è sedotta da queste cose, specialmente i mercatini.

“Cervia si presenta meglio in termini di qualità dei vacanzieri”. Se Cervia si presenti meglio, non lo so, certo una volta c’era un abisso sociale fra i vacanzieri di Cervia e quelli di Milano Marittima, a partire dal fatto che la città ospitava in maggior parte tedeschi. A Milano Marittima da tempo non esiste più eleganza. E comunque basterebbe il semplice decoro, invece anche questo è sconosciuto ai più, basta girare a qualsiasi ora per la città.

In fin dei conti vedere fior di hotel 4 stelle che sono diventati Family e fior di negozi sostituiti da kebabbari, piadinari, pizzettari e bazar sedicenti etnici, certo non da idea di località di élite.

Il Conte Ottavio Ausiello Mazzi

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