La Cassazione riconosce i danni della movida. Anche a Milano Marittima pioveranno class action sul Comune?
Lo scrissi io anni fa e adesso lo ha scoperto addirittura la Cassazione che la salute è un diritto (qui l’articolo), un diritto Costituzionale, che le pubbliche amministrazioni o lo tutelano o pagano i danni ai cittadini. Costituzione della Repubblica italiana, articolo 32. Quindi, anche i danni provocati dalla cosiddetta movida, anche se chiamare movida il casinificio, più spesso un troiaio, è un errore semantico e pure storico. Ma è il solito gioco italiano di cambiare nome alle cose sperando di mutarne anche la sostanza.
I DANNI DELLA MOVIDA
Per ironia della sorte, ad essere mutata con la sedicente movida è stata la sostanza di Milano Marittima, nonché la sua immagine ed il suo immaginario. Tutta la clientela storica e di livello è fuggita, da località di élite ed eleganza ci hanno fatto diventare il bengodi della sciatteria e del bordello, della location dove vieni a fare casino, danni, risse e non ci sono conseguenze di sorta. Ordinanze che restano sulla carta, e nessuna carta però è usata per dei bei verbali per tutto ciò che sappiamo da un buon ventennio a questa parte
Persone che da anni non riescono a dormire, che si vedono abbrutire i propri giardini, le proprie strade, che vedono danni alle proprie auto, alla segnaletica, all’arredo urbano. Gli urli animaleschi per ore e ore nei bar, nei ristoranti, per le strade, preferibilmente la notte fino ai primi lucori dell’alba, zombie ciondolanti, bestemmianti, piscianti, vomitanti, tutto in linea perfetta con le pataccate propagandistiche della presunta località fashion, vip, glamour, esclusiva.
Ce ne rendiamo bene conto noi che abbiamo conosciuto la vera Milano marittima, come Peppino Manzi che disse “Tuttavia i mali sono stati fatti, l’amministrazione comunale non è stata lungimirante e ha permesso di trasformare Milano Marittima da una tranquilla e signorile località, con un ricco e sicuro futuro che si distingueva nella costa adriatica, in una Milano Marittima dello sballo alcolico, danneggiando i pionieri dell’ospitalità con un danno morale e finanziario incolmabile”.
Insomma, decenni di lavoro e sacrifici per mantenere al top una località partita già benissimo dalla sua fondazione per vederla poi declassare a bordello da strada. Fra l’altro, proprio a proposito di strade, da anni si fa di tutto per modificare i sensi di marcia o i divieti (vedi ultimamente il ridicolo senso doppio per Vialetto Venezia) per favorire i locali della movida e non certo i residenti, come fossero in realtà non strade pubbliche ma private.
PARTIRANNO LE CLASS ACTION?
Sarebbe il caso e dovrebbero essere martellanti come quella schifezza di refrain che anni fa veniva sparato ogni 10 minuti da una sedicente radio locale “Ti lasci andare a Milano Marittima, ti fai toccare a Milano Marittima, tutto è concesso a Milano Marittima, la vita ed il sesso a Milano Marittima”. Ricordo che allora chiesi l’intervento sia del sindaco, sia del vescovo, il primo sto ancora aspettando che trovi carta e penna, il secondo mi scrisse promettendo di intervenire e credo abbia avuto successo. Sarà la volta buona che i sindaci mettano mano al portafoglio se non alla penna?
Il Conte Ottavio Ausiello Mazzi
Da quasi 10 anni sono vittima di schiamazzi che mi massacrano la vita fino alle 4 di notte.
Ci fosse qualche iniziativa legale di tutela contro il comune di Cervia sono pronto ad aderire