Da qualche anno esiste una Milano Marittima parallela, una Milano Marittima assolutamente immaginaria che vive solo su certe pubblicazioni.
Domanda, se un estraneo, uno che non vi conosce e non vi ha mai visto, raccontasse la vostra, ripeto la vostra vita, vi farebbe piacere? Soprattutto, sarebbe attendibile? La risposta, ovviamente, è no. Stesso discorso vale per la storia e la vita di una località e della sua comunità.
Se mi irrita chi da tempo si sforza di scrivere una presunta storia della Milano Marittima passata in tutte le occasioni, mi irrita anche chi cerca di darne una immagine attuale totalmente destituita dalla realtà. Una realtà per me quotidiana da mezzo secolo e per i miei genitori pure di più.
MILANO MARITTIMA SECONDO FANTASY LIFE
Succede ad ogni pagina di ogni numero di “Fantasy Life“. Ogni volta devo prepararmi psicologicamente ad affrontare le parti scritte, fuochi pirotecnici di aggettivi esornativi buttati a piene mani esaurendo tutto il vocabolario, quello dei sinonimi incluso, tanto che si perde spesso il filo della frase, così come il senso del limite e spesso pure del pudore.
Leggo cose del tipo “La vacanza a Milano Marittima? uno stile di vita e forse qualcosa in più. Partiamo con una shopping experience d’obbligo a Milano Marittima. Sui suoi centralissimi viali e nelle corti più appartate affacciano lussuose vetrine di abbigliamento, alta gioielleria, la moda made in Italy si mescola ai brand internazionali emergenti. La passeggiata si fa elegante e modaiola, si respira un mood unico, si progetta una serata raffinata, in uno dei tanti ristoranti top. (…) Qui si può contare su strutture ricettive prestigiose, con ambienti impreziositi dal dettaglio elegante, angoli verdi dove iniziare splendidamente la giornata con una golosa colazione. Anche la spiaggia super attrezzata. (…) Antiquariato d’autore, allestimenti luminosi fascinosi, servizi e strutture per infinite attività in cui ricaricarsi, sport nelle innumerevoli manifestazioni”. Basta, mi fermo qui e tiro il respiro, oltre a tirarci una riga sopra come farei sul compito di un mio alunno essendo pur sempre un diplomato maestro elementare.
LE PAROLE CHE NON CAMBIANO LA REALTÀ
Chiunque, a prescindere, vede che questa mitragliata di aggettivi sfocia nel ridicolo. Fantasy Life, non è cambiando le parole che si cambia la realtà, men che mai un paese. Non è con le chiacchiere di un bravo influencer che si risolvono i problemi strutturali e incancreniti di una cittadina. Non si rendono conto che proprio così rischiano l’effetto opposto, perché poi quando si fa esperienza sul campo la realtà risulta ben diversa dopo una sola giornata. Siamo d’accordo che il basso profilo che era tipico di Milano Marittima, quella vera, quella signora non vip, è ormai archeologia della memoria, ma un minimo sindacale di sobrietà sarebbe auspicabile, credo. Ma forse a chi, per fare una copertina e dare una presunta immagine glamour di Milano Marittima sbatte due valigie firmate Louis Vuitton davanti alla fontana della Primo Maggio, a questo concetto è davvero estraneo. Domanda, ma saranno due valigie Louis Vuitton autentiche o tarocche come tanta immagine di Milano Marittima che va di moda da 20 anni?
Specifico che ho diritto alle mie considerazioni, a maggior ragione su chi scrive di casa mia, e che detta rivista, godendo del patrocinio del Comune di Cervia, è quindi in parte pagata da noi residenti, per questo abbiamo il diritto di dare un parere su ciò che paghiamo.
Il Conte Ottavio Ausiello Mazzi