Nella Milano Marittima diventata ormai un brand sono state annunciate 7 nuove targhe che andranno apposte davanti altrettante ville storiche.
Per gli amanti di certe pochezze, che purtroppo dominano la mentalità di tanti da troppi anni, si potrebbe dire che a Milano Marittima anche i cessi della chiesa sono firmati… ed è vero! Quando la Stella Maris decise di fare i bagni nuovi dietro la navata destra, perché l’unico e minuscolo dietro al corridoio della navata sinistra era ormai archeologia, pare che qualcuno abbia regalato del piastrellato firmato Valentino, si il famoso Garavani.
MILANO MARITTIMA BRAND
Ho scritto diversi articoli su come, ormai, Milano Marittima sia più un nome, un brand da utilizzare a fini commerciali e basta, la sostanza è sparita da tanto tempo, anche la dignità stessa del toponimo, snaturato nell’osceno MiMa. L’anima di un paese sono i residenti, quelli veri, quelli che la vivono tutto l’anno, e ormai siamo quattro gatti, perlopiù anziani.
L’idea di brandizzare Milano Marittima è più volte riapparsa da vari politici, imprenditori o sedicenti tali, che ogni tanto tornavano alla carica con l’idea balzana di un salvifico festival della moda, non si sa poi come organizzato, localizzato, partecipato, e men che meno fatturato.
Dove ti giri ti giri trovi solo insegne tipo Boutique XY Milano Marittima, Bar XY Milano Marittima, Piadina XY Milano Marittima ecc. Giorni fa mi sono fermato davanti alla vetrina di un nuovo negozio e sul balcone interno, invece del nome o magari di uno dei brand in vendita, c’era un’enorme scritta “Milano Marittima”. Una vera ossessione. Un po’ come quei cafoni che riempiono vestiti e scarpe delle loro iniziali e, se hanno comprato lo stemma, mettono pure quello dappertutto, anche nei cessi.
LE TARGHE DEL ROTARY CLUB
Sul Corriere Romagna del 2 settembre 2022 leggo che il Rotary locale ha preparato altre 7 targhe, oltre alle 6 già posizionate, da esporre davanti ai complessi architettonici da tutelare fra Cervia e la mia Milano Marittima, tipo la villa di Max David o le ville Sgarbi (ne rimangono 2 delle 4 originarie) fatte nel 1934 dalla famiglia storica del mio simpatico amico Amedeo, noto imprenditore. Quante volte ho detto che villa David doveva diventare un centro culturale per rilanciare il vecchio prestigioso Premio Cervia? Casa Pascoli di Savignano, casa Monti di Alfonsine e casa Panzini di Bellaria. Casa Moretti di Cesenatico già da anni (almeno 10) fa parte del progetto regionale delle case museo di artisti e poeti, noi cosa aspettiamo per villa David e villa Deledda?
Un noto politico, già nostro assessore, sul Carlino del 25 Maggio 2013 citava il “valore culturale spesso non percepito”, quello dei nostri stabilimenti balneari… la frase si commenta da sé. Basta guardare il degrado di anni ed anni del monumento ai fondatori milanesi per capire quanto davvero gliene frega a certa gente della cultura, della storia e di Milano Marittima.
Dopo i ripetuti atti di vandalismo documentati da chi scrive su questo blog, poi ripresi anche dalla stampa locale, non è più stata ripozionata una delle prime 6 targhe storiche, quella vandalizzata che si trovava davanti a villa Gardini in viale Gramsci.
E quanto alla targa della Madonna del Canalino, quella con la boiata del Cardinale Ersilio Tonni, ancora aspettiamo che venga corretta, nonostante lo svarione abbia ormai fatto il giro d’Italia grazie alle tante foto ricordo dei turisti. Bella figuraccia!
Quando hanno posizionato le prime targhette del Rotary davanti a villa De Maria, villa Gardini e villa Perelli, mi sono sentito improvvisamente anch’io un pezzo di archeologia, un fossile di un mondo passato che è davvero passato, nonostante i miei “soli” 48 anni, dato che quelle stanze, quei giardini, quelle famiglie, le ho vissute, e vissute in anni irripetibili non perché ormai andati, ma perché erano anni in cui Milano Marittima non era una moda o un brand, era uno stile, un ambiente.
Il Conte Ottavio Ausiello Mazzi