Viaggio nel mito dei miliardari russi che a Milano Marittima avrebbero dato soldi a tutta randa a boutique e agenzie immobiliari.
Come il mio antenato San Wladimir di Kiev, che si sta rivoltando nella tomba per quanto sta succedendo in questi giorni, io tempo fa mi rivoltavo dalle risate a leggere le solite sparate su una calata, poi mai avvenuta in realtà, di masse di miliardari ed oligarchi russi a Milano Marittima che avrebbero iniziato a dare soldi a tutta randa alle boutique e agli immobiliaristi. Manco avessimo da offrire tenute stile Chianti o ville barocche stile Bellagio! L’importante era fare scena, come sempre, per nascondere la realtà.
IL MITO DEI RUSSI
I russi avevano comprato storiche location come il ristorante Al Caminetto o la splendida Villa Perelli-Touring, essendo Milano Marittima “una località sempre più trendy e ricercata dai miliardari arabi e russi” titolava il Carlino del 18 Novembre 2012. Si era poi parlato anche di arabi, che però non ho mai visto, e ci fu la proposta di abbattere un pezzo di pineta per farci un eliporto per loro, perché fossero facilitati a venire a fare shopping a Milano Marittima.
LA DURA REALTÀ
Sulla situazione stagnante e i pretesi miracoli dei russi già parlava il Corriere del 23 Novembre 2013 ponendo una pietra tombale. L’anno successivo, sul Corriere del 5 Novembre 2014, uscì un’intervista ad un noto operatore immobiliare di vecchia famiglia di Milano marittima sull’ipotetico “sbarco di turisti russi a caccia di case eccellenti. Dopo un primo momento di grande euforia, quando si pensava fossero arrivati i nuovi paperoni, il clima si è raffreddato. Qui arrivano i russi meno abbienti, quelli facoltosi sbarcano sull’altra costa a Forte dei Marmi”. Amen!
Difatti, quelli che giravano per Milano Marittima erano russi con magliette a righe marinare, stile Capitan Findus, e russe coi capelli di paglia in stile mondine del film Riso Amaro, non davano certo l’idea degli oligarchi glamour che avevano fatto il guardaroba in Via Monte Napoleone.
QUELLI RICCHI NON VENGONO DA NOI
In un intervista alla Stampa dello stesso 2014, in data 20 Ottobre, c’era scritto che i russi calati in Italia sono “molto importanti e molto riservati”, esattamente come la vecchia élite di Milano Marittima prima del bordello della movida. L’intervistato, membro della Italian Russian Association, era chiaro “cercano soprattutto eleganza ed anonimato”.
E vuoi proprio che vengano proprio qui, dove da 20 anni siamo un circo cafonal, dove si viene per spararsi la posa con la fuori serie in affitto per la mezz’ora del parcheggio in centro?
Il Conte Ottavio Ausiello Mazzi