Milano Marittima compie 110 anni e siamo pronti a scommettere che assisteremo alla solita propaganda farcita di inesattezze storiche e balle di comodo.

Eccoci nel 2022 e Milano Marittima compie 110 anni. Assisteremo alla solita propaganda mediatica trita e ritrita collaudata da decenni, farcita di inesattezze e spesso di autentiche balle di comodo. Purtroppo la storia è spesso questo.

La storia della mia famiglia è legata a questa città da 71 anni, quella di Thomas Venturi ancora da più tempo, e sono anche ormai 10 anni che esiste questo blog che ha, come principale scopo, quello di raccontarvi la vera storia Milano Marittima.

TORNIAMO AL CENTENARIO

Era il 2012, anno del Centenario, quando nel bel catalogo della mostra sul fondatore Palanti, che ebbi in regalo dalla di lui nipote che mi fece anche da guida di prestigio, si poteva leggere un bellissimo articolo di Ennio Nonni.

Milano Marittima compie 110 anni
Copertina del catalogo della mostra per il Centenario

Nonni si chiedeva quale fosse la corrente filosofica urbanistica che dopo Palanti ha guidato l’evoluzione di Milano Marittima, perché a suo parere nei decenni successivi, seppur con lentezza, inesorabilmente prevalse la saturazione delle aree incoraggiata da ben 4 piani regolatori ascrivibili più ad atti amministrativi che a gesti urbani creativi, con un vero abisso dall’idea di Palanti.

Soprattutto Nonni trova ingiustificabile non aver tutelato l’enorme valore edilizio della prima Milano Marittima delle prime villette Liberty. Furono oltre 60 le costruzioni demolite o pesantemente alterate, scrive Nonni, e queste cose non le scrive nessuno perché la vera storia di Milano Marittima è ben diversa dalla favoletta di propaganda che troverete spesso anche in questo centodecesimo compleanno.

LE ORIGINI DI MILANO MARITTIMA

Il rapporto di Cervia con Milano Marittima è sempre stato altamente conflittuale. Già prima della guerra, con gli stranieri ed usurpatori milanesi tacciati di essere sfruttatori tout court. Poi nel boom del Dopoguerra gli stranieri malvisti, e non è un eufemismo, furono gli stranieri venuti perlopiù dalla grande provincia di Forlì a creare la macchina del turismo fatta di alberghi, bagni e negozi. Il 90% dei primi imprenditori di Milano Marittima ha questa origine.

La prima Milano marittima nasce salvando la pineta dalla distruzione prevista dal Comune, distruzione poi prevista anche nel 1962. Oggi la nostra città vede uno sviluppo del cemento e delle seconde case che invece vede nel verde il nemico numero uno da abbattere, nel vero senso della parola!

Non è vero che la Milano Marittima di Palanti è una città giardino mutuato dalle idee di Howard, lo accenna anche Nonni, e come ho detto più volte questa è la verità, perché la nostra non è una città cui viene aggiunto il verde per arredo urbano, ma è il contrario, è una città ricavata nel verde che è preesistente.

Altra differenza sostanziale, non certo formale, è che la città di Howard è un paese-città che prevede tutto per una vita urbana tutto l’anno, mentre Palanti concepisce una città che ha tutto, ha tanto, ma è una città di vacanza. La Milano Marittima viva tutto l’anno si svilupperà solo nel Dopoguerra, per poi morire negli anni ’90.

IL FUGGI FUGGI DEI FONDATORI

La stessa favola del rapporto idilliaco di Cervia con Palanti ed i fondatori è una pura invenzione a posteriori e di comodità per salvare la faccia. Non vi parleranno mai della vera campagna diffamatoria contro Palanti, il quale nel 1935 decise di vendere la villa e non tornare più a Milano Marittima, e così fecero tutti gli altri fondatori, che nel giro di un ventennio ne avevano abbastanza del Comune di Cervia che nel 1924 si era anche ripreso mezza concessione territoriale.

La storia del Viale dei Pini (oggi Viale Vittorio Veneto) intestato a Palanti nel 1948 e poi cancellato dice tutto. L’altra storia degli anni ’60, quando volevano addirittura cancellare il nome di Milano Marittima, viene sempre taciuta. Solo in anni recentissimi si è iniziato per motivi di marketing a raccontare balle edulcorate e a fare di Palanti un santo.

Il fatto che un monumento ai milanesi fondatori risalga solo al 1992 e che prima mai abbiano pensato a intestare delle strade a questi pionieri la dice lunga e, a quanto ne so, non fu fatto per iniziativa cervese ma di uno dei discendenti dei milanesi.

Milano Marittima compie 110 anni
Il monumento ai fondatori

Il Conte Ottavio Ausiello Mazzi

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