Il Governo ha deciso, le proroghe alle concessioni balneari si chiuderanno il 31 Dicembre 2023 e nel 2024 andranno all’asta.

È dallo scorso 20 Ottobre 2021 che i bagnini non dormono più sonni tranquilli a causa della spada di Damocle pendente sulle loro concessioni balneari.

Concessioni balneari
Concessioni balneari a Milano Marittima

Quel fatidico 20 Ottobre il Consiglio di Stato (qui l’articolo), in maniera improvvisa, aveva deciso che “le concessioni balneari devono essere riassegnate entro massimo due anni tramite gare pubbliche, poiché l’estensione al 2033 è contraria al diritto europeo in quanto proroga automatica e generalizzata”.

Con quella sentenza il Consiglio di Stato, per volere dell’Europa, metteva a gara le concessioni balneari e tutto ciò che vi era sopra sfrattando, di fatto, i bagnini che le detengono in alcuni casi da decine di anni.

IL PIANO APPROVATO PER LE CONCESSIONI BALNEARI

Nel pomeriggio di ieri, Mercoledì 15 Febbraio 2022, durante il Consiglio dei Ministri, il governo ha approvato all’unanimità l’emendamento “ddl Concorrenza” che interviene sulle concessioni balneari, prevedendo l’inizio delle gare dal 1 Gennaio 2024.

Concessioni balneari
Milano Marittima

Hanno poi commentato che la decisione è stata presa per “Spingere gli investimenti attraverso le gare, combattere il caro ombrellone e migliorare i servizi”. Non è chiaro come questo possa avvenire ma tant’è che così è stato sentenziato.

IL DDL CONCORRENZA SULLE CONCESSIONI BALNEARI

Ecco in linea di massima quanto è contenuto nel ddl approvato dal Consiglio dei Ministri. Si parla di tutela degli investimenti fatti con considerazione per quegli imprenditori che nei cinque anni precedenti hanno utilizzato lo stabilimento come principale fonte di reddito. Vi sarà massima partecipazione di piccole e microimprese ed enti del terzo settore.

FRUIBILITÀ DELLA SPIAGGIA

Adeguato equilibrio tra le aree demaniali in concessione e le aree libere o libere attrezzate, ma anche un giusto rapporto tra tariffe proposte e qualità del servizio. Sarà garantito accesso al mare gratuito a tutti, con la previsione di una costante presenza di varchi (disposizione già prevista per legge ma oggetto di violazioni e abusi).

TEMPI PER LE ASTE

Tra i principi dei decreti legislativi ci sono inoltre l’affidamento delle concessioni nel rispetto dei principi di imparzialità, parità di trattamento, massima partecipazione, trasparenza e adeguata pubblicità, da avviare con bando di gara almeno dodici mesi prima della loro scadenza.

Andranno definiti “presupposti e i casi per l’eventuale frazionamento in piccoli lotti” e individuato un “numero massimo di concessioni” di cui si può essere titolari per “favorire l’accesso delle microimprese e delle piccole imprese”, oltre agli enti del terzo settore.

LA GESTIONE DEL SUOLO DEMANIALE

Si dovrà assicurare il minimo impatto sul paesaggio, sull’ambiente e sull’ecosistema. Attenzione speciale anche per coste e spiagge libere a cui sarà destinata una quota del canone annuo concessorio.

Tra i criteri per la scelta del concessionario ci sono l’esperienza tecnica e professionale già acquisita, comunque tale da non precludere l’accesso al settore di nuovi operatori, i soggetti che, nei cinque anni antecedenti l’avvio della procedura, hanno utilizzato la concessione come prevalente fonte di reddito per sé e per il proprio nucleo familiare, la previsione di clausole sociali per promuovere la stabilità occupazionale del personale impiegato dal concessionario uscente.

Ecco, quindi, a grandi linee il contenuto dell’emendamento che non mancherà di far discutere nei prossimi mesi. Sono infatti già molti i bagnini sul piede di guerra che minacciano di essere pronti alle barricate.

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