Il 12 Febbraio 2022 si celebrò il gemellaggio fra Cervia e Chioggia. Ma cos’hanno davvero in comune queste due città? Scopriamolo.
“Hanno rispolverato lo Sposalizio del Mare e le abitudini marinare per i turisti” si sente dire su Cervia con la voce di Alberto Lupo, il testo di Max David, per un corto di Marcello Aliprandi, marito della mia cara amica contessa Grazia Zanotti Cavazzoni.
È da anni che a Cervia si rilegge la storia locale in funzione di marketing e lo si è fatto a gonfie vele, è il caso di dirlo, col gemellaggio con Chioggia del Febbraio 2022 (Leggi qui l’articolo di Ravenna Notizie). Le vele della marineria cervese, venuta proprio da Chioggia nel passato.
C’ERA UNA VOLTA IL BORGO MARINA DI CERVIA
Va subito detto che la marineria adriatica di origine chioggiotta oggi è protetta e purtroppo proprio Cervia ha il minor numero di barche che la ricordino rispetto a realtà anche molto più piccole della nostra costa, il che la dice lunga. Cosa è stato fatto negli ultimi anni del Borgo Marina è sotto gli occhi di tutti.
Tutto è stato totalmente stravolto, piuttosto che venire valorizzato per quello che poteva essere. Resta una sequenza di piccoli locali da bere e mangiare, senza neanche uno straccio di legame con la primigenia natura peschereccia, anzi, è stato trasformato in ennesimo bar pure la storica pescheria comunale, meglio non commentare oltre.
Del resto è proverbio antico dei contadini del forese il giudizio sui cervesi “Chi i Ziriot? Be’ e magne'”: difatti tutta Cervia ormai pullula di localini e così ci hanno trasformato pure Milano Marittima.
Molto vere le parole del libro di Riziero Finchi “Zirvia cum c’lera” del 2007 riguardo l’isolamento del vecchio Borgo Marina e una certa conflittualità coi cervesi salinai. Proprio come la mia Milano Marittima, Borgo Marina poteva permettersi una sua autonomia, avendo vita commerciale propria con negozi dei più vari generi, con abitanti con usi e costumi altrettanto propri che faticavano a fondersi col resto del tessuto sociale cervese, addirittura per differenze di carattere e mentalità rispetto alla vita ed al lavoro, mantenendo una certa diffidenza fino ai giorni nostri. Ed è così. Io stesso ricordo la rivalità in certi anziani al bar su chi fossero i cervesi più genuini, si arrivava a parole grosse e quasi allo scontro fisico. Ovviamente queste cose non ve le raccontano, tutto viene edulcorato o tralasciato a favore di belle favolette ad uso marketing.
VENIAMO A CHIOGGIA…
La struttura di Chioggia è antichissima, mediata da quella delle 80 saline romane. Cervia è una città di fondazione e addirittura barocca. A Chioggia tutte le calli immettono ai canali perché sono in funzione di una città che tuttora vive di pesca e della pesca fa i prezzi nazionali. Da un bel pezzo Cervia non vive più di pesca, sono sparite tutte le barche, ed in Borgo Marina sembra di essere ovunque fuor che in un borgo di pescatori. Con i nuovi edifici che formano un muro addirittura non si vede più neanche il porto canale.
A Cervia non abbiamo manco un museo della marineria che si rispetti, mentre a Cesenatico ce l’hanno dal 1977. La festa della Madonna della Navicella è più simile invece a quella che era la nostra festa parrocchiale di Milano Marittima, quando si portava la statua della Madonna in mare alla Terza Traversa, cosa che eravamo riusciti a ottenere sulla carta nel 2011 ma poi nulla di fatto non so perché…
Francamente, oltre una lontana origine della quale molti si sono spesso anche vergognati perché ricordava miserie e fatiche secolari, io di punti di gemellaggio fra Chioggia e la Cervia del borgo dei baretti non ne vedo proprio.
Il Conte Ottavio Ausiello Mazzi