“La Repubblica italiana riconosce il giorno 27 gennaio, data dell’abbattimento dei cancelli di Auschwitz, “Giorno della Memoria”, al fine di ricordare la Shoah (sterminio del popolo ebraico), le leggi razziali, la persecuzione italiana dei cittadini ebrei, gli italiani che hanno subìto la deportazione, la prigionia, la morte, nonché coloro che, anche in campi e schieramenti diversi, si sono opposti al progetto di sterminio, ed a rischio della propria vita hanno salvato altre vite e protetto i perseguitati”. Art. 1 Legge n. 211 del 20 luglio 2000.
Come blog, nato per raccontare la storia di Cervia e Milano Marittima, siamo sempre stati molto sensibili all’argomento della Seconda Guerra Mondiale e a tutti gli avvenimenti che ne hanno fatto parte. Il passaggio dei tedeschi nazisti prima e degli alleati dopo, è stato un evento che ha scosso le nostre località tra il 1943 e il 1945.
Qui epiche battaglie non ve ne sono state, ma non dimentichiamoci di chi ha subito il passaggio del fronte a partire dai nostri nonni, obbligati a lavorare alla costruzione dei bunker tedeschi, ai prigionieri nella Colonia Varese, terrorizzati dall’essere deportati in Germania, ai liberatori canadesi morti nelle nostre strade durante la liberazione di Cervia e ai morti nella strage del Teatro di Cervia. La lista è ancora lunga…
Quando sono stato ad Auschwitz ne sono rimasto colpito, come tutti del resto, e non ho potuto fare a meno di collegare quei luoghi alla mia città, Cervia, distante 800 chilometri ma legata da un filo diretto con quel luogo: i bunker tedeschi.
Le nostre fortificazioni servivano a difendere e a nascondere quello che avevo davanti. Ecco perché sono così importanti i nostri bunker ed ecco perché mi batto per la loro tutela dal 2014; sono monumenti in ricordo di tutte quelle persone che non sono sopravvissute a quel periodo.
Milioni di persone sono arrivate sui binari di Auschwitz/Birkenau e poi subito divise: mogli dai mariti, genitori dai figli, i più fortunati morivano subito con un colpo di pistola proprio davanti ai loro cari, i più sfortunati lo avrebbero fatto solo qualche tempo dopo, nelle maniere più impensabili.
Penso a queste cose e mi viene in mente la fibbia nazista ritrovata nella pineta di Milano Marittima con impresso “Gott mit uns”, Dio è con noi. No, Dio non era affatto con voi e un Dio, in quei momenti, non c’era per nessuno. Quando chiesero a Primo Levi se credesse in Dio, lui rispose “C’è Auschwitz, dunque non può esserci Dio. Non trovo una soluzione al dilemma. La cerco, ma non la trovo”. Come dargli torto…
Il Giorno della Memoria ci serve per ricordare tutte quelle persone morte solo perché si trovavano nel posto sbagliato al momento sbagliato e con un’appartenenza nativa sbagliata. È capitato a loro ma poteva capitare a noi, potrebbe un giorno capitare a noi, chi lo può dire? Certo loro non se lo immaginavano.
Non ho altro da dire, preferisco dare il mio contributo al Giorno della Memoria facendo parlare le fotografie che ho scattato e che ancora oggi mi emozionano ogni volta che le riguardo. Non cambiano la storia ma aiutano sicuramente a ricordare e, quindi, a non dimenticare.
Thomas Venturi
Testo e foto di Thomas Venturi