Tanta neve sta cadendo in queste ore a Milano Marittima e il Conte ne approfitta per raccontarci qualche vecchio ricordo.
Tarda mattinata di Domenica 9 Gennaio 2022, arriva una forte nevicata su Milano Marittima, che alle 15 non demorde ancora; era dal 2012 che non vedevamo una neve così copiosa. Noi residenti storici ne ricordiamo tante di nevicate come si deve, sotto Natale e anche in Marzo, Aprile e per Pasqua, specie a metà anni ’80. Il clima era diverso, molto più rigido di oggi.
LA NEVE A MILANO MARITTIMA È MAGIA
C’è chi ricorda anni in cui si usavano le seggiole della Stella Maris come slittino, o si pattinava sul Canalino, e del resto quando ero bambino il Canalino gelava spesso, neanche le nostre sassate rompevano la lastra. Ma se non avete vissuto a Milano Marittima in quegli anni, avete perso qualcosa di magico che nessun villaggio di Natale o simili può dare, era davvero un paesetto da favola, una sorta di mondo a sé, dove lo spettacolo dei pini, che erano 20 volte più di oggi nei viali e a maggior ragione in pineta, era un incanto assoluto.
Un’altra magia era che nonostante tutto non cadessero pini, giusto qualche ramo, comunque nessuna ecatombe e nessun furbo come oggi che prendesse la scusa di neve o forte vento per azionare la moto sega e mettere in conto le cadute al meteo…
Senza aspettare gli operatori comunali, noi residenti eravamo i primi a prendere il badile per ripulire le traverse, i viali vicino casa dei vicini, magari anziani che non potevano farlo, una solidarietà da paese, da comunità vera, ovviamente persa pure quella. Perché oggi sono tutti amanti di Milano Marittima per i comodi loro, poi se c’è da pulire davanti casa o fare una corretta raccolta differenziata, ti saluto, cortesie fra vicini per prime.
Era il momento in cui più che mai ci pareva di abitare in un bosco, ed effettivamente abitavamo in un bosco, non esisteva soluzione di continuità fra la vicina pineta vera e propria, e l’abitato. E poi quel silenzio, così silenzio che sentivi quasi cadere la neve, oltre ai tuoi passi… Arrivare alla Rotonda Primo Maggio per fare la spesa, era uno spasso per noi piccoli, un po’ meno per i nostri genitori.
A scuola ci si andava, tanto col cappotto si stava lo stesso anche senza neve, così in chiesa o al catechismo. Erano momenti in cui ci sentivamo, ma lo eravamo davvero, padroni del nostro paesetto che sembrava ancora più lontano da Cervia, coi nostri slittini sulle dune della pineta e della spiaggia. Ho tante, tante foto, tanti caldi ricordi di quei freddi momenti, una favola finita non con l’età ma con le motoseghe…
Il Conte Ottavio Ausiello Mazzi