Si invocano misure di repressione e poi non si fa nulla. Guai a toccare la movida che fa comodo a molti, non solo ai noti baretti.

È iniziata l’estate! Così, mentre eravamo al balcone, mia madre (che appartiene alla storia di Milano Marittima dal 1951) ha commentato il passaggio a sirene spiegate di due auto dei carabinieri sul Viale Matteotti in direzione centro sulle 20,30 di Sabato 22 Maggio 2021. Il giorno dopo abbiamo saputo della rissa.

notti bianche, aspettando il morto
Corriere di Romagna del 24.5.2021

Ma prima, nonostante il coprifuoco delle 23, ci siamo goduti un assaggio delle tante notti di bordello che ci aspettano ormai da 20 anni, perché i ragazzi molesti che tornavano dal centro hanno dato il meglio di sé fino alla mezza, e la palma non va a chi ha cercato di tirare per strada le sedie del bar vicino casa mia, o ha cercato di buttare a terra i segnali stradali, ma a chi a tutto gas ha fatto buona parte del Matteotti con l’auto in retromarcia e stereo a palla! Il tutto è stato decisamente glamour…

Si, perché 20 anni fa abbiamo iniziato a non dormire più la notte, specialmente fra le 3 e le 7 di mattina, per gli schiamazzi dei giovani ubriachi, urlanti, bestemmianti, piscianti, vomitanti. Poi un salto di qualità nel turismo fashion, hanno iniziato a fare anche vandalismo, quindi, auto scassate, cassonetti rovesciati, segnaletica stradale divelta, aiuole pestate e addirittura manifesti con gli annunci mortuari strappati. Terzo step nella escalation della vacanza esclusiva, siamo alle risse, alla guerriglia urbana, dal duello rusticano e veri movimenti di massa con eventuale e strategico intervento di rinforzi, come appunto sabato 22, cosi informano i giornali.

Ogni anno lo stesso teatrino, si invocano misure di repressione, e poi non si fa nulla. Guai a toccare questa clientela, che fa comodo a molti, non solo ai noti baretti. E lo sappiamo. È il famigerato “baraccone rutilante che si è lasciato crescere a Milano Marittima” come qualcuno scriveva sul Corriere del 2 aprile 2014 e contro al quale si erano scagliati con decisione anche nomi illustri come Batani, a più riprese anche, vedi gli articoli del Corriere del 14 aprile e 20 aprile del 2015.

Nel 2016 sulla Voce del 17 Giugno una vera filippica di Federalberghi su che senso ha fare delle ordinanze anti sballo ma poi non farle rispettare. Basti dire che sul Carlino del 12 Giugno 2018 si parlava di solo due sanzioni “educative” da 25€ emesse a Milano Marittima, praticamente il prezzo di una piadina col crudo e birra, mentre sappiamo cosa costi sostituire anche solo uno specchietto retrovisore. E dire che i mezzi ci sono

Il Corriere della Sera del 21 Maggio del 2020 diceva “Altolà alla movida, giro di vite, possibilità per i sindaci di dare multe fino a 3000 euro”. Invece, da noi negli stessi giorni e come se gli assembramenti da Covid non fossero un problema, erano visti come imperdibile risorsa tanto da preoccuparsi di creare la OASI DI MILANO MARITTIMA!

Ho scritto tanto sulla involuzione del turismo di casa mia, molto letti sono stati gli ultimi articoli intitolati Notti Rosse, per esempio. Il problema è solo uno, è dare la possibilità alle forze dell’ordine di fare il loro lavoro. Avere in centro un posto di polizia o avere in rotonda un battaglione dei miei amici della Folgore che poi non fanno una multa, è inutile, è solo facciata per salvare le apparenze.

Così come è un fatto che fintanto che a Milano Marittima non hanno aperto certe attività, non abbiamo mai visto arrivare questo pseudo turismo che, ripeto, comunque a varie persone fa molto comodo e ne vorrebbe anche di più, con la scusa bugiarda che noialtri vogliamo uccidere la vita della località in favore di un turismo di anziani, facendo finta di non sapere che per esempio famiglie come la mia hanno dato tanto al turismo d’élite e a quella a cui piaceva vivere la mondanità, non questo casinificio.

Come sempre, un grazie e tanta solidarietà ai nostri Carabinieri che sempre più spesso, e non solo a Milano Marittima, devono gestire situazioni di violenza e delinquenza anche minorile.

Continua in Notte bianche, aspettando il morto (seconda parte).

Il Conte Ottavio Ausiello Mazzi

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