Nel corso degli anni mi è capitato di sentire alcune lamentele da parte di persone stese a prendere il sole riguardo alle scie bianche che si trovavano sopra alle loro teste. Addirittura, una volta, un signore disse che non sarebbe andato in spiaggia perché c’erano troppe scie… chimiche!

Da appassionato di aeronautica e fondatore di questo blog, sento il bisogno di fare un po’ di chiarezza per far capire che si può andare al mare anche con quelle scie. Conscio che non riuscirò a far cambiare le idee ai complottisti, il mio intento è quello di spiegare a chi è invece incuriosito e disposto a comprendere le meccaniche che stanno dietro questo interessante fenomeno.

COSA SONO LE VERE SCIE CHIMICHE

Per farlo partiamo proprio da loro, le scie chimiche, quelle vere, quelle create con lo ioduro d’argento per far piovere. Nel corso degli anni si è cercato di mettere a punto un sistema per stimolare le nuvole a far piovere in quelle zone dove la pioggia arriva di rado, oppure, per aiutare alcuni cumuli temporaleschi a scaricare pioggia prima di accumularne troppa ed evitare così tanti disastri.

Tutti questi tentavi sono però sperimentali e hanno portato sempre a scarsi risultati, facendo venire non pochi dubbi sull’utilità di questa pratica. Ma soprattutto, credete che al giorno d’oggi, se veramente volessero modificare il clima con delle scie, non le renderebbero trasparenti per non farci insospettire?

I MOTORI TURBOFAN E TURBOGETTO: COSA SONO E COME FUNZIONANO

Ma ora cerchiamo di capire cosa sono, invece, quelle lunghe scie bianche che vediamo tutti i giorni (o quasi) sopra le nostre teste. Partiamo col dire che a crearle sono i motori turbofan e turbogetto degli aerei di linea. Senza entrare nei dettagli del funzionamento di un motore a turbina, credo sia di dominio pubblico il fatto che essi funzionino ingerendo aria dalla parte anteriore facendola poi fuoriuscire dal retro attraverso il passaggio dalle turbine di bassa e alta pressione e dalla camera di combustione.

Ed è proprio qui che sta il concetto base. L’aria che entra nella turbina è quella che, ad una certa altitudine, è generalmente molto più secca e fredda di quella a livello del mare. Il motore per funzionare è soggetto ad alte temperature e quindi in uscita l’aria sarà più calda di quando è stata aspirata, inoltre, la combustione, qualsiasi combustione, anche quella del barbecue di casa vostra, rilascia una certa quantità di acqua fra i vari elementi di scarto.

IN CONLCUSIONE

Quindi, riassumendo, l’aria in uscita dal motore sarà più calda e umida di quella che è entrata, perché verrà scaldata dal motore e inumidita dalla combustione. Ma questo da solo non basta a creare la scia, infatti, perché la condensa avvenga, ci devono essere dei nuclei di condensazione, e questi nuclei ce li offrono le particelle di scarto della combustione come la CO2.

Quando una massa d’aria calda viene fatta raffreddare, il vapore d’acqua presente all’interno può condensare legandosi alle micro particelle di cui sopra, un po’ come quando alitate contro un vetro e notate che questo si appanna: in quel caso avete appena creato una condensazione, voi ci mettete l’aria calda e umida, il vetro, che dovrà essere più freddo del vostro alito, fungerà da particella di condensazione. Ricapitolando la scia bianca che vedete dietro agli aerei altro non è che acqua condensata. Il fatto che alcune siano più lunghe, persistano più a lungo o scompaiano quasi subito, dipende da alcuni fattori atmosferici quali freddo e umidità presenti nell’aria.

Ma perché spesso vediamo queste scie formare strani reticoli nel cielo? Questo avviene perché il cielo è attraversato dagli aerei utilizzando delle aerovie che sono come le strade per le nostre macchine e si possono incrociare sopra dei punti ben precisi. Per rendervi conto della complessità di tali reticoli, potete osservare il traffico in tempo reale su Flighradar24 e notare quanti possibili incroci possono fare gli arei nei nostri cieli.

Per concludere, come avrete ormai capito, si, potete andare tranquillamente al mare anche se vedete decine di quelle scie bianche!

Thomas Venturi

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