Innanzitutto, doverosa solidarietà mista a dispiacere, per Julian Fashion, sappiamo purtroppo cosa gli sia occorso nella prima mattina di Domenica 26 Maggio 2019. Gli hanno rotto le vetrine.
Un gesto davvero molto vip e glamour vero? La riprova che chi cerca di tenere da mezzo secolo alta la qualità di Milano Marittima deve fronteggiare sempre più chi, invece, da qualche anno questa qualità la ha abbassata, e continua a volerla bassa, anzi bassissima. Una parentesi personale. A parte che Julian alias Zabberoni Giuliano classe 1938 io me lo ricordo benissimo, quando si fermava a parlare coi miei genitori o altri commercianti di abbigliamento di alta gamma di Milano Marittima, almeno alla sua boutique hanno solo (si fa ovviamente per dire) rotto i vetri, ad altre boutique è andata in generale peggio, perché la mia in primis, ha proprio chiuso definitivamente. Questo perché la clientela storica di riferimento gli è sparita, anzi scappata da una Milano Marittima sempre più invasa da queste orde di ragazzaglia, e poi ci dovremmo anche mettere certo turismo basato sulle famiglie povere, che può far campare gli alberghetti dei pacchetti, ma azzera le prospettive di spesa verso le attività extra, a partire da quelle nostre di gamma medio alta…
Vi stupisce il video della ragazza vestita da pene che passeggia tranquilla per le vie, anche del centro, con la stessa nonchalance delle nostre turiste di un tempo vestire Chanel? Siete ipocriti e falsi, perché questo dress code e pure di peggio, da denuncia per vilipendio a Gesù Cristo, si è visto anche l’anno scorso, e tutti gli anni prima… È un’abitudine, ormai. E siete falsi ed ipocriti anche quando fate finta di non sapere che questa ragazzaglia nonostante i proclami, le indignazioni, le ordinanze varie ed eventuali, piace, eccome se piace, a tanti hotel, a tanti ristoranti perché è una massa numerica che anche solo nei weekend riempie, riempie stanze e posti a tavola ecc. Poi chi se ne frega cosa combinano per Milano Marittima quando sono pieni di alcool e droga dopo le due di notte, fino alle sette del mattino dopo, quando principalmente viale Matteotti è un corridoio di rientro di branchi di zombie urlanti piscianti caganti delinquenti… Anche quando sono ancora “normali” e sono nelle camere degli hotel, sui balconi o seduti ai ristoranti, e già urlano, sacramentano, basta fare finta di non vedere e non sentire, basta paghino il conto, e via, poi si arrangino gli altri. Si arrangino i residenti ed i turisti normali, che non dormono o devono sopportare tutte queste angherie che di “ragazzate” non hanno nulla, si arrangino quelli che si trovano la macchina o la vetrina vandalizzata, si arrangino sopratutto le forze dell’ordine, per primi i Carabinieri, che fin dagli inizi di questo bordello ne hanno fatto spesso le spese, dai lanci in faccia di monetine e cubetti di ghiaccio, alle botte vere e proprie di questi gentiluomini e gentildonne. Proprio con una mia nobile amica un sabato pomeriggio passavo sotto le finestre di un hotel 4 stelle, ed alla sua vista, dai balconi alcuni ragazzi incominciarono ad urlare talmente forte “Vieni su da noi bella figa che ti diamo il c…o tutti insieme” che dal Viale Due Giugno, dove eravamo, lo avevano sentito dei negozianti del Matteotti…
A differenza di tanti, chi scrive non lecca e non ha mai leccato nessuno, quindi non è un assist se scrivo che invece di gettare sempre responsabilità sul sindaco, sull’assessore alla sicurezza e sui comandanti delle forze dell’ordine, si guardasse allo specchio, e tornassero loro a fare meglio il proprio mestiere, invece di gestire bordelli spacciati per hotel, osterie spacciate per bar oppure mangiatoie spacciate per ristoranti. Vedrete che piano piano la clientela normale e anche quella davvero bella e buona tornerà a Milano Marittima a farla vivere come una volta. Avendo ricevuto una brutta notizia di famiglia, la notte fra Sabato e Domenica non avrei dormito comunque, ho fatto un giro e per le strade giravano solo ragazzi, tutti a grupponi, maschi con maschi, femmine con femmine, ormai vedere una coppia è una rarità. Fate voi.
Sotto la mia finestra alle 6.30 vengono 13 deficienti a giocare con una bottiglia di plastica vuota in mezzo al Matteotti. Poi uno di loro inizia letteralmente a pisciarsi addosso, la macchia bagnata si espande dalla patta dei calzoni. Iniziano a ridere ancora più sguaiati, tutti a fargli le foto che poi spero abbiano girato come foto ricordo a quegli incapaci dei loro genitori e a quegli stronzi dei loro nonni, che li hanno fatti crescere così bene e guai a dire no. Alla fine uno dice, ragazzi dai andiamo in camera, per chi vuole c’è ancora qualche bottiglia… Qualche ora di sonno, e poi sulle 14 tutti in auto si torna a casa, e il prossimo weekend si ricomincia.
P.S. Se qualcuno per gettare acqua sul fuoco, per smorzare polemiche, fare il solito giochino di metterci la pezza pensando che non ci siano stati atti vandalici ma tentativi di furto, faccio notare che è assolutamente assurdo che qualcuno dopo mesi e mesi di Milano Marittima immersa nella desolazione invernale scelga di compiere un simile gesto proprio in un affollatissimo punto di movida notturna nell’ultimo weekend di Maggio, non sono fessi i ladri e non siamo fessi neanche noialtri…
Il Conte
Buongiorno.
Mi ha particolarmente colpito questo vostro articolo, perché in esso si denuncia dettagliatamente una situazione che, anche un semplice turista come il sottoscritto, ha chiaramente percepito. Già in passato, ma in particolare in questa nostra ultima visita a Milano Marittima, da venerdì a domenica scorsi. Tant’è che lo confidavo proprio ieri, su Facebook, pubblicamente, ad un imprenditore del posto. Mi permetto di far seguire tale testo. Cordiali saluti.
Grazie di cuore sig. Natali per ciò che ha scritto e per i bei momenti a Milano Marittima. Purtroppo, ad un certo punto del nostro ultimo soggiorno, entrare al Cafè della Rotonda ci è sembrato un vero e proprio rifugiarci, lontano dal fracasso, dalla cafoneria, e dal cattivo gusto che purtroppo dilagano in modo sempre più marcato anche per le strade della vostra cittadina, a cui siamo sinceramente affezionati. Sicuramente viviamo in un momento di degrado generalizzato, che si palesa a tutte le latitudini, e che si mostra, tra le altre cose, con il venir meno dell’educazione, del buon gusto e dell’eleganza. Purtroppo: locali alieni; bettole e baracchini imbarazzanti; spettacoli da sagra lungo la via; e promozioni a prezzi ribassati; aggravano la situazione, ferendo la vostra tradizione, la vostra storia, e penalizzando il vostro lavoro, giacché fungono da richiamo solo per il turismo ciabattaro, rozzo, volgare, casinista, beone, e spesso pure aggressivo, che ha già mille altre località in cui sfogarsi, e che per i luoghi più rinomati (come il vostro) è solo controproducente. Dispiace scrivere queste cose, mi creda. Non si può non amare il posto dove si trascorrono i momenti di svago, e le persone che contribuiscono a darti benessere con il loro lavoro. Penso in particolare a quelle attività del Centro e delle Traverse che ci hanno accolti, con stili diversi, più o meno semplici, ma sempre di qualità (professionale e umana), coerenti con il buon nome della località e della tradizione romagnola. Mi vengono in mente i signori Davide, Mirko e Diego di Loco Squad; l’Ottocento, con il proprietario che ci fa assaggiare il gelato appena preparato; la signorina Fatima di Casa Margot, che ci ha assistiti con estrema simpatia e gentilezza; il bar Riviera, dove abbiamo fatto sosta durante una passeggiata; il Kalumet di Cervia, con vista sul lungomare di Milano M.ma. Piccoli momenti magici, che il luogo e le persone sanno regalarti. Spezzati però, da spettacoli di inciviltà e pessimo gusto, che denunciamo con preoccupazione e affetto, per voi e per la vostra località. Un caro saluto.
Concordo e non ripeto quanto scritto sopra,ma questa è la riprova di tutto il lassismo che ormai domina ovunque.
Frequento abitualmente Milano Marittima ma non riconosco più la cittadina dove si respirava aria di vacanza