Cari, affezionati lettori che sempre ringrazio, eccomi con l’ennesimo articolo farcito di sfiziose notizie e proposte che, come gli altri precedenti, sarà ufficialmente snobbato da chi poi ufficiosamente tagga, avido lettore, e se ne servirà ancora una volta per imbastirci su articoli di giornale, capitoli di libri, proposte turistiche e culturali facendo poi passare il tutto per una sua idea, una sua scoperta. Il Primo Novembre 2018, giorno di Ognissanti, sono felice sia davvero ringraziato il cielo, perché leggo sul Carlino che si vuole creare un polo culturale cervese nella villa di Max David in viale Roma, come propone l’Associazione Cervia Ama il Libro… Sono felice perché è perlomeno dal 2015 che il sottoscritto, fra l’altro legato da buona amicizia a varie persone e personalità prossime alla famiglia David, ha proposto la stessa identica cosa. Ma ovviamente nessun giornalista, nessun esponente politico, neanche un rappresentante di zona ha pensato bene di sposare la mia idea, è già così è stato quando, ancora grazie a questo blog, è partita la riscoperta del Woodpecker, dei bunker tedeschi, dell’aeroporto militare in pineta, per non dire del Vialetto degli Artisti… Insomma, a Cervia un clima culturale un po’ più da perenne 2 Novembre, in linea purtroppo col resto della zona e dell’Italia, situazione denunciata pesantemente dal maestro Muti giorni fa (vedi Il Giornale 30/10/18). In una Milano Marittima dove mancano cose essenziali, come una nuova segnaletica stradale (quante strisce pedonali e linee di mezzaria anche sul Matteotti non si vedono più da anni) una fognatura meglio ricevente che sia più “aggiornata” di quella che fece il Duce, una rete viaria (specie traverse e Anello del Pino) che non paia un prolungamento del Golf Club per le tante buche, un’illuminazione pubblica degna di tale nome che non salti al primo forte vento (lasciando quasi tutto il Matteotti acceso solo grazie a due ristoranti e ai Carabinieri) leggere di sovvenzioni da 6.000 euro (metà comune, metà regione) onde favorire ricerche genealogiche nell’archivio comunale (Carlino 25/10/18) lascia impietriti! Fra l’altro ricerche per l’albero genealogico di chi? Gli ormai sparuti cervesi di razza, cioè di ceppo marinaro o salinaro, lo sanno benissimo chi sono e da dove vengono, le origini, le parentele. Quanto all’ormai 99% dei residenti cervesi, si tratta (me compreso) di famiglie venute da fuori, da lontano, Quindi con nessun interesse genealogico a Cervia. Anche l’attuale sindaco Luca Coffari porta un cognome tipicamente siciliano e addirittura di origine araba, Al Cuffar.
Un po’ di vergogna per tanta ignoranza no? Questi alcuni dei tanti Sgarbi alla cultura, quanto a Sgarbi Vittorio, la sua famiglia è da sempre habitué di Milano Marittima, in un hotel fra il mare e l’Anello del Pino vicinissimo all’appartamento dei genitori di Arrigo Sacchi. La sua proposta ha subito inalberato alcuni, mostrando che la tigna dei cervesi verso Milano Marittima continua imperterrita. Io penso che a livello mediatico farà parlare si, ma a livello di ritorno economico lasciamo perdere! Evidentemente Campioni non ha insegnato nulla! A chi insorge per l’eventuale scippo di denominazione (Milan Marittima) vorrei ricordare che oggi giorno nessuna squadra è più espressione della comunità locale omonima, visti i cognomi del 99% dei calciatori. Quanto ai nomi delle squadre alcune inalberano nomi assurdi basta pensare a quante squadrette si chiamano “Real Qualcosa” a imitazione del Real Madrid che “reale” si può chiamare per privilegio di re Alfonso XIII. Noi abbiamo un Real Pinarella e nessuno li ha mai contestati su questo nome ridicolo su tutti i punti di vista…
Sperando di vedere quanto prima un bel Premio Giornalismo Carlo Romussi e le partite del Milan Marittima, vi saluto.
Il Conte Ottavio