“Vedi? Io uso sempre la bicicletta, così capiscono che sono residente!” così mi buttò li anni fa il rampollo di una famiglia di vecchio corso col villone alle traverse. Allora ci risi su parecchio, adesso pensandoci, la battuta aveva un suo senso. Una volta, chi veniva a villeggiare nella propria casa o appartamento, scordava le auto ed usava solo le biciclette come noi residenti tutto l’anno. I turisti perlopiù si sfiziavano coi risciò dei noleggi, e comunque nessuno in un paese lungo si e no due chilometri, sentiva la necessità di usare auto, bus e trenini vari. Com’è salutista, com’è piacevole, com’è ecologico passeggiare o girare in bici e poi invece… tutti in macchina! Ed ecco anche il cosiddetto problema dei parcheggi. Parlando con un notissimo albergatore in attività da metà anni ’50, ecco sentirmi dire finalmente una verità, che cioè il “problema” non è tanto dei turisti, quanto nostro. Si parte coi dipendenti degli hotel stessi, che già di prima mattina si infeudano quasi intere traverse, quando una volta si spostavano pure loro a piedi o in bici. Oggi non si contano gli avanti indre’: arrivano la mattina, vanno via dopo pranzo, tornano nel tardo pomeriggio e via di nuovo la sera. Poi ci sono i nuovi residenti, quelli degli appartamenti sorti come funghi. Sebbene siano TUTTI dotati di quei parcheggi sotterranei che anche da noi si invocano quale mezzo salvifico al pari di altre realtà costiere, Rimini in testa, col cavolo che li usano! Anche loro parcheggiano per le strade, possibilmente davanti a case altrui, e parcheggiano pure più mezzi, l’auto di lui, l’auto di lei, l’auto del figlio/a con la scusa che “la strada è di tutti”. Con questa bella logica, si capisce che ogni Traversa dovrebbe essere lunga tre/quattro volte più di quello che è solo per far parcheggiare questa bella genia… Poi ecco gli sburoni dei macchinoni più o meno noleggiati, quelli che hanno un vero godimento intimo nello sgasare e rombare per i nostri viali, per parcheggiare davanti a prescelti bar e ristoranti alla moda, magari beccandosi anche una multa ma chi se ne frega, tutti si girano, tutti li ammirano, tutti li invidiano! Mai auto così costose hanno favorito tanta becera poraccitudine morale. Gente che col cavolo lascerebbe il bolide in qualche parcheggio periferico per poi fare che? Arrivare in centro con la navetta di Nonna Papera? Finirebbe il gusto. L’idea di usare la Colonia Varese quindi, non è solo inutile, ma anche immorale, e cozza con la nostra storia, non solo cittadina, ma anche nazionale, poiché è un fatto che studiosi di fama la considerano la colonia più significativa realizzata dal Fascismo in assoluto! Altro che parcheggione stile ipermercati! Mi piange il cuore, ma davvero allora meglio sfruttare l’area della scuola elementare Mazzini che ormai non serve a nessuno di Milano Marittima, perché il 99% dei bambini viene da altre zone, addirittura dal Forese, quindi loro potrebbero tornare a frequentare le scuole di pertinenza com’era una volta, e noi elimineremmo anche un bel po’ di traffico: la scusa che è comoda ai genitori che lavorano a Milano Marittima è una fantasia, perché può valere giusto per 4/5 famiglie non più, non raccontiamocela. Li portano a Milano Marittima per la nomea e basta, visto che tutto quel verde che oggi cercano tutte le scuole in tutta Italia proprio alla Mazzini è stato fatto fuori al 90% rispetto ai miei anni. E poi va bene che dalla Quinta Traversa fino a Lido di Savio è ancora tutto parcheggio non a pagamento! La zona Traverse così bistrattata dalla mentalità idiota che non esiste nulla oltre la Rotonda Primo Maggio, ed abbandonata da qualsiasi progetto manutentivo, è il vero parcheggione utile di Milano Marittima e non di rado anche selvaggio: sui marciapiedi, davanti ai passi carrai, anche dentro i cortili e vialetti privati (come il mio)… Se poi ci sono hotel che hanno preferito espandersi in muratura e non offrono un numero consono di posti auto ai clienti, il problema parcheggi è loro, non certo di Milano Marittima o dell’amministrazione comunale. Essendo nata città giardino, e luogo di turismo elitario, quindi per pochi, logicamente Milano Marittima prevedeva pochi parcheggi e tanto verde, mentre altre realtà limitrofe come Pinarella, essendo partite turisticamente molto dopo, cioè negli anni del turismo di massa che vedeva anche più auto per tutti, si sono attrezzate meglio già da allora… Certo è che in estate, ma soprattutto in inverno, vedo sempre più traffico a Milano Marittima sul Viale Matteotti e sul Due Giugno, e non capisco perché. Non ci sono uffici pubblici o di altro genere, non ci sono più le attività commerciali di prossimità, ci sono solo le boutiques attorno alla Rotonda: dove cazzo deve andare tutta sta gente? Per andare da Savio a Cervia potrebbero usare la Statale o la Ascione, ma si infilano a Milano Marittima lo stesso, perché è sempre un modo inconscio di dirsi “Adesso qua ci posso mettere piede anch’io”. Vedi i ciclisti stile Pantani: abbiamo le strade tutte radici tutte scassate che certo non favoriscono la volata, eppure anche loro se non passano di qua, se non passano dalla Rotonda e dal Gramsci, si sentono schiattare! Quattro o due ruote, a non girare purtroppo è sempre il cervello…
Il Conte che non conta